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Migrazioni, carceri e inclusione sociale: l’Università di Cagliari organizza due eventi internazionali

Il cosmopolitismo – la società multietnica – è una realtà in crescendo, che di certo non si può fermare con nessuna strategia politica, in quanto fenomeno storico. Conoscere dunque la storia sin dagli albori dell’umanità per poter comprendere appunto il fenomeno migratorio. Il tema delle migrazioni non può non comprendere anche quello dell’emarginazione, perché spesso le due cose sono correlate. L’Università di Cagliari, Dipartimento di Lettere Lingue e Beni culturali, con il sostegno della Regione e il patrocinio del Comune di Cagliari, promuove due importanti eventi internazionali, uno dei quali tratta per l’appunto il tema di cui sopra. Il convegno COSMOMED, “Tracce di cosmopolitismo. Migrazioni, memorie e attualità intorno al Mediterraneo”, si terrà il 17 ottobre nell’Aula Magna del Rettorato e il 18 e 19 ottobre al Lazzaretto, e prevede la partecipazione di geografi, storici, archivisti, antropologi, genetisti e studiosi di letteratura; poi ci sarà la mostra dal titolo “Tracce” presso la sala Archi del Lazzaretto (18 ottobre, ore 18:30), con allestimento di percorsi multimediali e testimonianze, discorsi, opinioni, emozioni di donne, bambini, adolescenti, migranti e minoranze. E ancora, il CosmoLab (sempre al Lazzaretto), laboratorio in cui – tra le altre cose – saranno mostrate opere realizzate dai ragazzi residenti in un centro di accoglienza di Assemini e da quelli ospitati nella Cooperativa sociale Casa di Nazareth Onlus di Villaspeciosa e testimonianze e racconti di donne di Sant’Elia. Il programma completo è consultabile cliccando qui )

E poi c’è la dura  realtà del carcere, una realtà fatta di persone invisibili che la società preferisce non vedere. I detenuti del carcere di Massama (Oristano) saranno tra i protagonisti a novembre di alcuni seminari che si terranno proprio all’interno del penitenziario e che, insieme al ciclo di mostre che tratta i temi della prigionia e degli ospedali psichiatrici (visitabile alla Cittadella dei Musei),rientra nell’ambito dell’altro convegno internazionale dal titolo “In /Out” (dal 21 al 23 ottobre, Cittadella dei Musei, Aula Coroneo – Sa Duchessa, Aula Motzo); durante i seminari, i detenuti leggeranno e commenteranno alcune poesie che hanno poi ispirato il cantautore genovese Fabrizio De André sul tema della prigionia e della ricerca della libertà. Il convegno è patrocinato, oltre che dall’Università di Cagliari, anche dall’Université Paris Nanterre. Il programma completo sarà consultabile a breve sul sito della rivista Medea (clicca qui)

Questi due eventi di carattere internazionali sono il frutto di due progetti di ricerca condotti da due gruppi di studiosi dell’Ateneo cagliaritano. « I temi dell’inclusione e dell’integrazione sono al primo posto nella missione dell’Università di Cagliari» ha detto il Magnifico Rettore Maria Del Zompo. «Parliamo di cosmopolitismo, cioè sentirsi parte e cittadini del mondo, e di reclusione, di isolamento, di carcere, con lo stigma delle malattie mentali. Coinvolgiamo i cittadini, i quali possono avere le stesse basi di conoscenza, in base alle quali assumere le proprie decisioni. Questo è il contributo dell’Università alla città».

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato anche Tatiana Cossu, docente di Antropologia culturale, Raffaele Cattedra, professore di Geografia e Rita Pamela Ladogana, docente di Storia dell’Arte.

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