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Trapianti, le precisazioni dell’Associazione Trapiantati Prometeo: “Sardi popolo generoso da nord a sud”

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In merito all’articolo dal titolo “2019, l’anno nero dei trapianti in Sardegna” pubblicato su Vistanet il 19 settembre 2019 riceviamo e riportiamo integralmente la lettera di replica di PROMETEO A.I.T.F. ODV, Associazione Italiana Trapiantati di Organi Delegazione Regionale della Sardegna in merito ad alcune dichiarazioni comparse nel suddetto articolo da parte del gruppo dei Trapiantati AITF Nuoro Ogliastra che alludevano a una «maggiore generosità da parte delle popolazioni del centro-nord Sardegna rispetto agli altri abitanti dell’isola».

«Premettiamo che i sardi, tutti i sardi a prescindere dalla posizione geografica di residenza o di nascita, sono buoni donatori e, sono encomiabili quelle famiglie che in un momento di grande dolore fanno una scelta coraggiosa e di grande valore sociale e umano, donando gli organi di un congiunto a degli sconosciuti, che grazie ad un trapianto possono ricominciare a vivere.
Ne sono una testimonianza per la Sardegna il basso numero di opposizioni alla donazione, che sono il 15.7% nel 2018, 26,80% nel 2017, e 19% del 2016, a fronte di una dato nazionale del 28% per tutto il Paese e, del 35% delle regioni del centro sud con punte di oltre il 50% in Puglia. Dati del Centro Nazionale dei Trapianti di Roma

Detto questo ci hanno molto colpito alcune dichiarazioni rilasciate (dal Il capogruppo dei Progressisti in Consiglio Regionale Francesco Agus, ndr) alla vostra testata che riportiamo:

“Infatti, negli ultimi tre anni in Sardegna i trapianti si sono potuti fare grazie al San Francesco di Nuoro e al SS. Annunziata di Sassari. È evidente che le popolazioni del centro-nord Sardegna sono molto più generose rispetto agli altri abitanti dell’isola e che la cultura della donazione è più diffusa in questi territori.”

Non sappiamo quali dati siano stati consultati dall’estensore di dette dichiarazioni che sono false e destituite da qualsiasi fondamento e, sopratutto fuorvianti, anche perché dividono i cittadini sardi in buoni e cattivi.

I dati reali tratti dai Report annuali del C.R.T. della Sardegna , che le alleghiamo in copia dicono tutt’altro , ed esattamente che nel triennio dal 2016 al 2018 al S.S.Annunziata di Sassari ci sono stati N° 50 ( 18 nel 2018, 13 nel 2017, 19 nel 2016) Donatori Effettivi, al San Michele (“G.Brotzu”) sono stati 46 ( 12 nel 2018, 12 nel 2017 e 22 nel 2016) Donatori Effettivi, al San Francesco di Nuoro ci sono stati 22 Donatori Effettivi ( 9 nel 2018, 8 nel 2017 e 5 nel 2016).

Ora noi ci guardiamo bene dal definire più buoni i cittadini del sassarese e facendo una scala di valori un po’ meno quelli del cagliaritano e ancora peggio quelli del nuorese, queste affermazioni rasentano il campanilismo sciocco di chi pensa che solo l’erba del proprio giardino sia quella più verde.  Ribadiamo che i sardi tutti i sardi sono generosi , le donazioni di organi vanno considerate anche in rapporto ai bacini di popolazione di riferimento ed ai morti per gravi lesioni encefaliche che ogni hanno si hanno nelle strutture ospedaliere e, purtroppo ci possono essere anche altre variabili, legate più all’organizzazione del lavoro delle singole realtà , che alla bontà dei cittadini chiamati a donare.

Il lavoro da fare è tanto come diceva in una recente intervista ad un quotidiano locale il Coordinatore del Centro Regionale dei Trapianti , il dott. Lorenzo D’Antonio, “solo il 10% di coloro che muoiono in un ospedale per gravi lesioni encefaliche, sono sottoposti ad osservazione in una Rianimazione, basterebbe incrementare le osservazioni per aumentare e di tanto gli organi disponibili per i trapianti”.

Riteniamo che questa sia la strada da seguire e bene farebbe il neo Assessore regionale alla Sanità, dott.Mario Nieddu, nel mettere a disposizione dei vari ospedali sardi più risorse umane e materiali, soprattutto Rianimatori, per salvare il maggior numero di pazienti, ma quando questo non è possibile puntare alla donazione per salvarne altri con un trapianto.

Far dipendere i risultati di un incremento delle donazioni di organi dalla attività delle Associazioni di volontariato del settore è semplicemente velleitario, partecipiamo da anni al processo di crescita della “Cultura della Donazione” con grande impegno senza risparmiarci, mobilitandoci con gli operatori sanitari in assemblee nelle scuole e nei Comuni, seminiamo giorno dopo giorno, ma alla fine come dice il chirurgo dei trapianti di fegato e pancreas , il dott. Fausto Zamboni, chi decide sono le famiglie, ” il trapianto è un grande atto chirurgico ma è anche un grande atto d’amore, che nasce in una cucina, in un soggiorno, quando genitori e figli parlano tra loro magari guardando un servizio in tv sulla donazione “.

Come Associazione Prometeo AITF ODV continueremo ad operare forse anche più che in passato, ma non ci permetteremo mai di dire, che se calano le opposizioni e aumentano le donazioni è solo merito nostro, sarebbe da sciocchi».

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