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“Benessere dentro e fuori”. Riparte il progetto nella sezione femminile del carcere di Uta

Il salone realizzato da Sdr nel carcere di Uta - Foto di Flavia Corda

Il salone realizzato da Sdr nel carcere di Uta - Foto di Flavia Corda

Nuovo calendario di appuntamenti per le attività autunnali della parruccheria della sezione femminile della Casa Circondariale di Cagliari-Uta, che si avvale della collaborazione gratuita di quattro parrucchiere, oltre che delle volontarie di SDR.

Gli appuntamenti mensili del progetto “Benessere dentro e fuori”, per la cura della persona e non solo, riprenderanno lunedì 23 settembre. Il primo appuntamento, dopo la pausa estiva di agosto, con taglio e piega gratuiti vedrà impegnate Francesca Piccioni e Claudia Saba che saranno accompagnate da Lisa Sole. Gli altri incontri si terranno a ottobre, novembre e dicembre con la collaborazione anche di Alessia Nicole Logiudice e Michela Pretta e il supporto delle altre volontarie, in particolare Elisa Montanari e Katia Rivano.

Dalla prima settimana di settembre, si svolge due volte la settimana, il programma “Impara l’arte” curato dalla maestra di ricamo di Domusnovas Alma Piscedda. Un appuntamento, avviato nel mese di dicembre 2018, particolarmente apprezzato dalle detenute della Casa Circondariale che possono così conoscere i tessuti più idonei al ricamo e i punti base per realizzare piccoli lavori artistici. Con l’acquisizione della tecnica del punto erba, seme e lanciato, potranno anche lavorare fuori dal Penitenziario.

«Grazie alla collaborazione con l’Area Educativa dell’Istituto e il supporto del PRAP – afferma Maria Grazia Caligaris, presidente di Socialismo Diritti Riforme – è possibile offrire un’occasione di crescita umana non solo alle donne private della libertà ma anche alle volontarie. Le iniziative infatti valorizzano l’immagine femminile e promuovono strategie per favorire la serena convivenza delle donne detenute, riconoscendo anche il lavoro fondamentale svolto dalle Agenti Penitenziarie oltre che dalle Educatrici».

Sono anche ripresi i colloqui settimanali che le socie SDR tengono con i detenuti che ne fanno richiesta. Occasioni di scambio culturale e di più approfondita conoscenza delle problematiche che donne e uomini vivono durante il periodo della detenzione.

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