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A Esterzili riaprono le scuole ma mancano gli insegnanti

le scuole di Esterzili

le scuole di Esterzili

In questi giorni sta iniziando il nuovo anno scolastico 2019/2020 per più di 7.682.635 di bambini e ragazzi.  La scuola, però, non è iniziata liscia proprio per tutti gli studenti. A Esterzili, paese di 600 anime nella Barbagia di Seulo, l’entusiasmo dei bambini che, con zainetto sulle spalle, lunedì scorso si sono presentati a scuola pronti a iniziare un nuovo anno è stato smorzato dalla mancanza degli insegnanti.

All’apertura delle porte ad accoglierli c’era solo il personale Ata, la fiduciaria della scuola di Seulo e i due docenti di educazione fisica e francese delle scuole medie.  Facile immaginare la delusione nei volti dei bambini e la preoccupazione delle mamme, che sono, giustamente, in fermento anche perché considerati i numeri ridotti degli iscritti, 15 alle elementari e 11 alle medie, rischia di essere messo in discussione anche il funzionamento del servizio mensa.

Impossibile tacere e chiudere gli occhi davanti ad un paese che rischia di scomparire: troppe morti e poche nascite e una comunità che ogni anno ha lottato senza riserve per mantenere attivi i principali servizi di cui ogni cittadino deve poter godere. Sono anni che si fanno salti mortali per far sì che i ragazzi di Esterzili non siano costretti a viaggiare anzi tempo, che si investe per garantire qualità degli edifici e delle attrezzature ed oggi si rischia di perdere tutto perché c’è chi teme le curve, le strade dell’interno Sardegna non sono certo comode o chi ha paura di mettersi in discussione lavorando nelle pluriclassi.

A lanciare l’allarme sui social è il sindaco del paese Renato Melis, che si dice preoccupato per il futuro dei suoi piccoli cittadini: «Un problema che riguarda tutta la Barbagia di Seulo, mi sono confrontato con i colleghi di Sadali e Seulo e siamo tutti sulla stessa barca. Anni di sforzi profusi per garantire alti standard qualitativi degli edifici scolastici e delle attrezzature al servizio degli studenti e dei maestri, bambini entusiasti di rientrare a scuola e dirigenti Top al servizio ed a difesa delle realtà locali e quindi del futuro degli studenti. E Poi? Ci sono insegnanti o aspiranti tali che rifiutano le chiamate perché la sede è troppo isolata o distante, ma che generazione è? Prima si lamentano della penuria di lavoro e poi si ritirano al primo “sacrificio”? È vero fare l’insegnante non è una professione per tutti, perché richiede sacrifici, sforzi, dedizione e pazienza, ma lasciatemelo dire: pensate davvero di trovare un ambiente migliore di una scuola di un piccolo paese di montagna??».

Renato Melis sindaco di Esterzili

«In passato quando, tra l’altro, ancora le strade erano bianche – prosegue il primo cittadino – abbiamo avuto tanti esempi di maestri che venivano da Sassari o addirittura da fuori Sardegna e svolgevano il loro lavoro con il massimo dell’applicazione e dello spirito di servizio perché fare l’insegnante significava fare il lavoro più bello, difficile ma più stimolante che ci fosse, permetteva di non perdere le speranze verso un futuro migliore, consapevoli della situazione socio-economica e politica in cui ci si trovava e perciò volenterosi di contribuire a cambiarla. Il messaggio è chiaro e rivolto soprattutto ai più giovani: non abbiate paura di venire ad insegnare in un piccolo paese perché saremo anche isolati ma abbiamo tradizioni, cultura e memoria storica da fare invidia a qualsiasi grande città , è qui che ci sono le condizioni per contribuire al cambiamento, qui in queste condizioni possono crescere persone di grande personalità ed alla fine del percorso di vita di ciascun insegnante questa gratificazione vale più di qualsiasi ricchezza».

Un messaggio forte e chiaro quello del primo cittadino, che racchiude tanta amarezza, ma anche la speranza che il suo invito venga accolto.  Quella dell’assenza degli insegnanti è una problematica che si è presentata quest’anno in seguito al pensionamento, dopo oltre quarant’anni di lavoro, di diverse maestre e professoresse come professoressa Iliana e maestra Maria Paola figure cardini della scuola esterzilese, maestra Rosanna, maestra Ivana e professoressa Elisabetta. Così, in tempi di crisi e di disoccupazione giovanile alle stelle, succede che i loro colleghi più giovani preferiscano rinunciare a un posto sicuro e professionalmente appagante pur di non affrontare i “sacrifici” di un lavoro che non sia dietro casa. 

Il nuovo dirigente scolastico, Romano Carta, conferma che la difficoltà di trovare docenti disponibili è legata al fatto che molti nella Barbagia di Seulo non ci vogliono andare, ma si dice fiducioso e ottimista sulla possibilità di risolvere entro la settimana prossima. Intanto, il Sindaco garantisce che Esterzili non starà in silenzio e non subirà questa mancanza.

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