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Edicole e turismo, Chessa: «Tante critiche, ma in altre città la mia proposta è già una realtà»

A Bologna è stato siglato pochi mesi fa un accordo per il sostegno e la valorizzazione delle edicole,tra il sindaco Merola, la Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) e i rappresentanti degli edicolanti. L’intesa prevede sgravi fiscali come la riduzione sul canone di occupazione del suolo pubblico. Gli edicolanti saranno supportati nella riqualificazione e ristrutturazione dei punti vendita, attraverso finanziamenti a tassi agevolati o aiuti in denaro. In cambio, l’edicola si trasformerà in una vera e propria ‘sentinella’ del territorio. Diventerà un punto di informazione turistica e di raccolta di segnalazioni, oltre a garantire un servizio di pagamento e riscossione dei tributi comunali e delle multe. Anche a Cesena il servizio è già attivo e l’auspicio è che questa iniziati va si estenda a tanti altri comuni italiani.

«Non sapevo che anche in altre città avessero già attuato proposte simili alla mia – ha dichiarato l’Assessore regionale del Turismo Gianni Chessa, contattato dalla redazione – ma questa è la dimostrazione che spesso le critiche vengono fatte per partito preso. E comunque sono stato attaccato, ma alle critiche poi non sono seguite proposte alternative, ci sono tante città in cui progetti simili sono già stati attuati, anche a Milano la Cgil lo ha proposto». L’Assessore del Turismo nei giorni scorsi era stato attaccato sui social e anche da alcuni avversari politici per questa proposta, che forse aveva bisogno di essere spiegata meglio. In particolare gli operatori turistici specializzati come le guide turistiche iscritte all’albo che devono fare i conti quotidianamente con l’abusivismo, si sono chiesti perché preparare altre persone quando il personale qualificato esiste già.

In realtà spiega l’Assessore: «Ho saputo che molti edicolanti in città sono intenzionati a chiudere perché non ce la fanno più. La mia proposta mirava a questo, salvare posti di lavoro e mettere a disposizione dei turisti un servizio che ora manca. Non è certo il servizio che possono offrire le guide turistiche specializzate, quindi nessuna concorrenza, è proprio un lavoro diverso. Presto affronteremo anche il discorso delle guide, anche in questo settore ci sono dei problemi, una cosa sulla quale bisognerà lavorare, perché per esempio il fatto che i gruppi si portino le guide straniere non va bene».

Si tratta ancora solo di una proposta, da valutare per capire come possa essere messa in pratica, come l’ha definita lo stesso Chessa è un esperimento: «In realtà è ancora tutto da studiare, soprattutto dal punto di vista fiscale e amministrativo, bisogna vedere la fattibilità, ma in sostanza la mia idea è quella di installare nelle edicole dei touchscreen a disposizione dei turisti in tutte le lingue e fornire agli edicolanti incentivi o sgravi fiscali per questi loro servizi aggiuntivi e magari affiancarli a degli operatori turistici già preparati, l’obiettivo è quello di evitare che chiudano, che si perdano posti di lavoro e nello stesso tempo rendere la Sardegna più a misura di regione turistica».

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