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Tour de France: sul Tourmalet vince Pinot, Fabio Aru in difficoltà ma migliore degli italiani

Il Tourmalet, la salita storica e più vecchia di tutto il Tour de France, aveva promesso battaglia e battaglia è stata. La quattordicesima tappa della Grande Boucle, tutta sui Pirenei, da Tarbes all’arrivo in quota sul Tourmalet la vince il francese Thibaut Pinot che ha regolato nell’ultimo chilometro il gruppetto dei migliori. Ma il vero trionfatore di giornata è la maglia gialla Alaphilippe. Il leader della generale, da tutti considerato come un outsider non in grado di resistere sulle montagne vere, sta zittendo tutti. Non solo ha vinto la cronometro di ieri ma oggi è rimasto sempre con i migliori staccando praticamente tutti i diretti avversari per la vittoria finale, i vari Thomas, oggi a 36″, Fuglsang 52″ e Landa a 14″.

Tappa difficile ma dal sapore agrodolce per Fabio Aru. Il ciclista sardo si è staccato dai migliori nell’ultimo chilometro del Col du Soulor, riuscendo però a recuperare nella lunga discesa prima del finale da incubo sul Tourmalet. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha chiuso diciannovesimo con 3′ e 33″ di ritardo dal vincitore Pinot. Ma nella lunga salita finale, oltre 19km, si è difeso meglio di alcuni corridori sulla carta più accreditati di lui. Bardet per esempio si è staccato sulla prima salita di giornata e non è più rientrato. Lo stesso Daniel Martin, capitano sulla carta di Fabio Aru alla UAE Emirates, ha fatto peggio dello scalatore di Villacidro. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha dimostrato dunque una crescita costante considerando che per lui il Tour de France è un allenamento in vista della Vuelta di Spagna. Se continua questo suo percorso di avvicinamento alla migliore condizione non è da escludere che nell’ultima settimana possa provare una fuga sulle Alpi.

Aru che a fine tappa è sembrato abbastanza contento per la sua giornata: “Inizialmente volevo aiutare Martin poi però sono andato per la mia strada. Oggi il ritmo è stato infernale per me è impossibile ora fare di più perché non mi sono allenato per questo tipo di fatica. Soddisfatto? Sì, ma io mi aspetto sempre tanto da me stesso però bisogna essere realisti, siamo al Tour de France e dopo tanti mesi fermo è difficile essere competitivo ma quello che mi interessa è crescere e uscire da qui con una grande gamba”.

 

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