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Cagliari, perseguitava e picchiava la compagna da anni: 30enne allontanato da casa

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Una situazione divenuta oramai insostenibile, che durava dal lontano febbraio 2014, all’interno di una famiglia cagliaritana residente in centro. Un trentenne maltrattava la propria compagna convivente, sottoponendola ad abituali vessazioni anche in presenza del figlio minore.

Nel corso degli anni, l’uomo aveva assunto nei confronti della compagna atteggiamenti possessivi, caratterizzati da eccessiva gelosia, controllo dei suoi spostamenti, continue telefonate e ripetuti messaggi telefonici al fine di sapere dove e con chi si trovasse.

In alcune occasioni il giovane aveva danneggiato con calci e pugni gli arredi dell’abitazione, mentre numerosi sono stati gli episodi di minacce ed offese perpetrate ai danni della donna, sfociate in alcune occasioni in percosse.

L’attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica nella persona del dottor Marco Cocco e svolta dalla sezione “Reati contro la persona” della locale Squadra Mobile, ha consentito di acclarare la responsabilità dell’uomo, in ordine alle reiterate condotte di maltrattamento sopra descritte.

L’attività investigativa della Polizia di Stato è stata avviata a seguito di una segnalazione da parte di un’amica della vittima, che ha riportato di quanto quest’ultima fosse fatta oggetto di vessazioni continue ad opera del proprio convivente, che la maltrattava continuamente in presenza del figlio di quattro anni.

La giovane vittima, dopo un proficuo colloquio con il personale della Polizia di Stato, specializzato in materia di reati contro “le fasce deboli”, ha deciso di sporgere denuncia raccontando di quanto oramai da anni stesse subendo continue minacce, offese e percosse.

Nella giornata di ieri la Squadra Mobile dopo avere rintracciato l’indagato ha provveduto a notificargli la misura restrittiva dell’allontanamento dalla propria casa di famiglia con conseguente divieto di avvicinamento.

In tale contesto, si evidenzia che continua costante, d’intesa con la locale Procura della Repubblica, l’attività di contrasto della Polizia di Stato in tema di reato contro le c.d. “fasce deboli”.

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