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Truffano Agea per ottenere finanziamenti comunitari: nei guai due agricoltori

Truffa ad Agea da parte di due agricoltori

Nel corso di un’attività delegata dalla locale Autorità Giudiziaria nel comparto degli illeciti in materia di spesa pubblica, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria hanno denunciato due imprenditori agricoli residenti in provincia di Cagliari a seguito dell’accertamento di una frode a valere sui fondi che l’Unione Europea mette a disposizione per la valorizzazione ed il sostegno delle attività imprenditoriali in campo agricolo.

La normativa del settore prevede che gli agricoltori, per accedere ai regimi di sostegno finanziati della Politica Agricola Comune (P.A.C.), devono possedere determinati requisiti, sulla base dei quali vengono erogate le diverse tipologie di contributo (tra le quali, per citarne alcune, l’indennità compensativa per zone svantaggiate, il benessere animale, i pagamenti agro-alimentari, l’ammodernamento delle aziende agricole, la partecipazione ai sistemi di qualità alimentare, ecc.).

In questa circostanza, le indagini svolte hanno analizzato le domande presentate per accedere alle indennità erogabili nei confronti di quei soggetti che si trovano a svolgere la propria attività agricola su terreni cosidetti “disagiati” a causa della particolare conformazione orogeografica del territorio.

Uno dei requisiti necessari per aderire a tali forme di finanziamento è il possesso di terreni agricoli, circostanza che, passata sotto la lente di ingrandimento dei Finanzieri ha permesso di accertare che gli imprenditori agricoli avevano ottenuto indebitamente i contributi (dal 2006 al 2019) attraverso la presentazione di false dichiarazioni, attestanti il possesso di terreni agricoli, sui quali, in realtà, non avevano alcun titolo.

Per i due soggetti, quindi, accertata la commissione di una truffa finalizzata all’ottenimento di erogazioni pubbliche per 166.907 euro, è scattata la denuncia alla locale Autorità Giudiziaria, nonché l’irrogazione di una sanzione amministrativa pari all’importo indebitamente percepito, oltre che alla restituzione del contributo ottenuto.

Tale condotta illecita è stata segnalata anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti, in quanto sono emersi profili di responsabilità amministrativa a carico degli imprenditori, per l’ipotesi di danno erariale pari all’importo indebitamente percepito.

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