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A Punta Molentis (Villasimius) si recinta anche il mare. La denuncia del Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus

Villasimius, Punta Molentis, recinzione concessione demaniale marittima dentro il mare (7 luglio 2019)

Villasimius, Punta Molentis, recinzione concessione demaniale marittima dentro il mare (7 luglio 2019)

«Tancas serradas a muru, fattas a s’afferra afferra, si su chelu fit in terra, che l’aian serradu puru».Il poeta Melchiorre Murenu, scagliandosi contro gli effetti di rapina delle terre collettive determinate dall’Editto delle Chiudende, non immaginava quanto avrebbero fatto più di centocinquant’anni dopo i suoi conterranei.

A Punta Molentis, sul litorale di Villasimius, hanno recintato il mare. Lo scorso 1 maggio, Festa del lavoro, fervevano i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del locale chiosco, mentre qualche giorno prima la Guardia costiera aveva posto sotto sequestro preventivo un pontile abusivo lungo 14 metri realizzato da chissà chi. In precedenza, nell’agosto 2017, avevamo documentato una situazione di pessima gestione ambientale, suscitando le rimostranze del sindaco di Villasimius, oggi le recinzioni di una concessione demaniale marittima a fini balneari entrano serenamente in mare, mentre l’assurdo affollamento di bagnanti coinvolge anche le dune e rende la spiaggia sempre più simile a una scatola di sardine.

E chi se ne frega, qualcuno penserà, sono soldi che entrano: dieci euro per ogni posto auto, migliaia di euro incassati ogni giorno. Coste e mare rientranti nel demanio marittimo (artt. 822 cod. civ., 28 cod. nav.), tutelati con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), interessati dal sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu” (codice ITB040020) e dall’area marina protetta “Capo Carbonara”.

E’ arrivata l’estate e si vede: sale l’avidità e spariscono gli scrupoli. Ambiente e bagnanti da spennare e, magari, riuscire a lucrare anche qualche altro progetto con fondi pubblici per salvaguardare dune e spiaggia, il Providune, infatti, è terminato insieme ai relativi fondi comunitari LIFE (3.352392,00). L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, comunque, inviato (8 luglio 2019) una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti con la richiesta di verifica del rispetto delle concessioni demaniali e della pubblica fruibilità della spiaggia.  Coinvolti la Guardia costiera, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Comune di Villasimius, l’Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, informato il Ministero dell’Ambiente.

Ci sarà un sussulto di decenza?

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