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Startup Sardegna. Cube Controls, il simulatore di guida sportiva creato in Sardegna va alla conquista del mondo

Massimo Cubeddu e Fabio Roberto Sotgiu

Fabio Roberto Sotgiu e Massimo Cubeddu si sono conosciuti a Sassari, nel negozio di bici di Fabio. Il giovane Massimo, perito elettronico appassionato di simulatori di guida, fu assunto da Fabio, ex pilota e manager di motorsport. 

Dal loro sogno di voler rendere accessibile a tutti gli appassionati la guida sportiva e dall’aiuto di un terzo socio, Roberto Sasso, è nata una startup, oggi diventata un’azienda vera e propria, partita alla conquista non solo del mercato italiano ma anche di tutto il mondo. 

Raccontateci di cosa si occupa in concreto il vostro progetto

Ci occupiamo di progettare dispositivi avanzati per il gaming/simulazione Motorsport che si rifacciano in tutto e per tutto a quelli che sono i veri volanti delle formula e GT da gara, ci piace pensare che saremo la prima azienda che dal gaming si sposterà al motorsport reale talmente i nostri prodotti sono avanzati. Questo sta già succedendo.

Raccontateci chi siete, qual è stato il vostro percorso e come vi è venuta l’idea della vostra startup

L’ idea ci è venuta quando nella mia azienda (un negozio di biciclette) assunsi il mio socio Massimo, lui era appassionato di gaming e di motorsport mentre io (Fabio) ho sempre fatto motorsport sia come pilota da ragazzo che come Team manager per la mia squadra corse.  Massimo si divertiva a progettare volanti sulla base di ciò che era già presente sul mercato modificando i vari componenti, io gli chiesi di progettare un volante Formula che potessimo costruire interamente noi. Passarono circa 5/6 mesi e mi porto il primo disegno CAD del nostro futuro prodotto.  Ora dovevamo capire se esistesse un mercato abbastanza grande da poterci fare un azienda, inizio la nostra scoperta del mercato. Aprimmo la prima pagina social per portare il mondo dei gamer a conoscenza che qualcosa da lì a qualche mese sarebbe accaduta, i primi render vennero pubblicati e tutto ebbe inizio. Iniziammo a fare ricerca per reperire fornitori che ci potessero aiutare a fare i primi prototipi, dopo qualche mese producemmo i primi 25 pezzi un ibrido tra prototipo e prodotto, tutto realizzato outsorcing e alcuni pezzi realizzati da noi con dei rudimentali stampi stampanti in 3D.  Passò il primo anno in cui aprimmo il sito Fatto gratuitamente da un amico (Francesco Pintus) con poche vendite, un sacco di problemi ma una certezza, il mercato esisteva dovevamo farci conoscere e reperire soldi per investire. Iniziammo una nuova scoperta, gli acceleratori e i vari premi per le start-up, chiedemmo aiuto alla regione con cui partecipammo al CES di Las Vegas nel Gennaio 2018. Ci contattarono il vicepresidente Logitec, Lamborghini e molte altre grandi aziende ma poi nessuna ci aiutò, questo non ci buttò giù ma ci fece capire che stavamo faticosamente percorrendo la strada giusta. Le vendite aumentarono e la piccola parte che occupavamo nella officina del mio negozio diventava troppo piccola (6 metri quadri).  A settembre 2018 partecipammo con la regione Sardegna a Tech Italia a Londra, tutti i mentor rimasero sbalorditi da ciò che facevamo ma pochi vedevano ciò che vedevamo noi, “UN Million Market” li incontrammo colui che diventò il nostro terzo socio, ci serviva cavalleria pesante!  Roberto Sasso esperto e mentor vedeva ciò che vedevamo noi e aveva le skills per aiutarci. Dopo un breve ma difficile periodo di rodaggio in cui abbiamo quasi mandato all’aria Cube per visioni diverse e le solite beghe tra Founder (questo periodo però ci servì per capire quanto tenessimo al progetto e di che pasta fossimo fatti). Grazie a Roberto che ci aiutò a rivoltare l’azienda come un calzino tutto fu più veloce, nuovi locali, nuove strategie, nuovo sito nuovo direttore Marketing (Nicola Rubino) nuovi dipendenti, fino ad oggi in cui siamo divisi tra Italia e Regno Unito, e tra tre mesi avremo la nostra nuova sede di 600 metri quadri. Ora siamo pronti per il primo round di finanziamenti.

In che modo la vostra idea innovativa può migliorare la vita delle persone?

Noi non miglioriamo la vita delle persone ma diamo la possibilità ad un appassionato di realizzare il proprio sogno, quello di guidare una vera macchina da gara a costi relativamente bassi.

Il vostro progetto è già sul mercato? Se sì, qual è stato il riscontro?

I nostri prodotti sono già sul mercato, il riscontro è stato talmente grande che non riusciamo a soddisfare tutte le richieste. Insomma i nostri clienti sono disposti ad aspettare anche un mese per avere ciò che ritengono il miglior prodotto sul mercato.

Quali sono i prossimi step?

 I prossimi step sono: Round A, nuova sede, usciranno nuovi prodotti a breve e poi…Il resto è top secret ma rivoluzionerà il mercato della simulazione.

Cosa consigliereste ai giovani startupper che stanno iniziando un percorso d’impresa?

Per come la vedo io, da quando hai l’ idea il primo passo è capire come muoversi. In questo momento ci sono un sacco di finanziamenti che si possono prendere e che aiutano ad iniziare. Purtroppo noi siamo partiti troppo veloci e senza informarci, questo ci è costato molto in termini di finanziamenti (perché avevamo già fatto quello che avevamo pensato) ed in termini di Patent perché una volta che il primo prodotto esce sul mercato non puoi più tornare in dietro. Quindi meglio aspettare, studiare come muoversi, prendere finanziamenti, fare i patent e poi vai sul mercato.
Sono semplici regole ma che molte volte per la fretta non si rispettano e portano gravi conseguenze nel futuro di una start up.

Quali sono secondo voi i principali rischi di aprire una startup?

Nessun rischio, bisogna prendere il percorso come una fase di apprendimento, nulla va lasciato al caso, tanto studio e voglia di mettersi in gioco. Considero un rischio lo stare fermi e non agire piuttosto che intraprendere qualcosa, anche nel caso di un fallimento si imparano lezioni che ti porterai per tutta la vita.

Qual è, infine, il vostro obiettivo?

Più che un obiettivo è proprio una visione che ti tormenta, vedi qualcosa che altri non vedono, la vedi in ogni minimo particolare dietro una coltre di nebbia, ma c’è e la vedi.  Vogliamo diventare uno dei leader del mercato nel mondo della simulazione/gaming

Intervista realizzata dalla redazione, in collaborazione con l’Avv. Federico Serratore, dello studio Legale Serratore Gagné, e Damiano Congedo, CEO di SEO Pirates

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