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Boom di presenze alla serata di beneficenza “Artisti per il PRIDE”: tutti uniti per l’amore universale

Boom di presenze e grande successo per la serata di beneficenza “Artisti per il PRIDE” svoltasi ieri sera a Cagliari e dedicata alla raccolta fondi per il PRIDE SARDEGNA 2019.

Nonostante il caldo, in tantissimi sono accorsi presso la sala Bancri dell’Ex Vetreria per assistere, con entusiasmo e partecipazione, alla performance di dodici artisti la cui arte è, almeno in parte, dedicata a temi LGBTQI. Non solo, tuttavia: anche amore, sogni, viaggi e problemi dell’essere hanno riempito una serata che ha regalato grandi risate, spunti di riflessione, momenti di grande emozione, evasione e suoni ipnotici.

Tra gli artisti, sia personalità molto conosciute a livello sardo e nazionale che giovani emergenti pronti a spiccare il volo.

Ha aperto le danze una toccante Michela Lippi con una parodia di “Sant’Ambrogio da Milano” di Giuseppe Giusti, questa volta dedicata alle incongruenze della Chiesa nei confronti delle “perversioni”.

C’è stato poi il giovanissimo e incantevole Michele Melis che ha catturato il pubblico con la sua voce  angelica e i suoi racconti di pregiudizi quotidiani.

Veronica Mereu, col suo pianoforte, ha raccontato l’amore meraviglioso in tutte le sue forme.

L’esilarante Jessica Trudu, con la sua voce di fuoco, ha fatto ridere di gusto i presenti con la sua reinterpretazione, un’ironica storia Lesbo-noir dalle tinte comiche, di Per Elisa di Beethoven.

L’attrice Monica Serra ha letto un esilarante ma sensibilmente profondo pezzo sull’omosessualità.

Hanno seguito le storie degli amori mancati dal sapore dolce-amaro di Renato Muggiri e il suo pianoforte, con l’incantevole ricamo del violino di Elsa Paglietti.

Ha estasiato i presenti l’incredibile voce di Gisella Vacca che ha letto, accompagnata dalla fisarmonica di Stefano Minnei, un testo del fisarmonicista e cantato le sue  canzoni  in sardo e catalano.

L’ormai conosciutissima Claudia Aru ha poi fatto divertire con le sue canzoni che denunciano argutamente le incongruenze di una società sarda che si perde in stupide incoerenze e luoghi comuni.

Estatico e divertentissimo si è rivelato, ancora una volta, il duo Stefania Secci Rosa e Francesca Puddu: con il loro merletto di voci, le due hanno raccontato in maniera estremamente raffinata grottesche storie d’amore saffico, scatenando l’ilarità del pubblico.

Andrea Montis e la sua band (Daniele Montis, Federico Aresu, Renato Muggiri, Simone Murtas) hanno raccontato il romantico tema viaggio, un po’ alla ricerca di se stessi e un po’ attraverso la vita di un girovago musicista.

E per concludere, ci sono stati i Fool Groove che, con le loro ipnotiche canzoni elettro-rock-funk dal sapore underground, hanno chiuso con un potente sound, regalando a tutti il momento catartico di fine serata.

«Una serata varia e sempre “fresca”, che ha portato, oltre alla raccolta dei fondi per l’organizzazione del PRIDE SARDEGNA 2019 (che rischiava di essere sabotato, a causa dell’errata  interpretazione di un cavillo procedurale, con una pesantissima tassa) uno scossone alle coscienze e un forte coinvolgimento alle tematiche portate avanti dalla nota parata, che ricorda quest’anno il cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall Inn» racconta Renato Muggiri, direttore artistico dell’evento. «Era, infatti, il 28 giugno 1969, quando Sylvia Rivera, Marsha P. Johnson e Stormé DeLarverie, insieme ad altre persone che frequentavano lo Stonewall Inn, presero coraggio e osarono ribellarsi contro l’ennesimo episodio di violenza perpetrato nei loro confronti dalla polizia di New York».

Ma non solo, come prosegue Muggiri:

«Una serata che è servita a ricordare che non in tutti i paesi del mondo è possibile vivere liberamente il proprio amore: in alcuni paesi l’omosessualità è ancora fuorilegge, e in altri, in cui non lo è, è profondamente osteggiata dai sistemi politici dittatoriali e ultra-conservatori».

«La serata è andata alla grande» dice Carlo Cotza, rappresentante dell’Arc. «Al di là della raccolta fondi, abbiamo portato un evento della nostra Queeresima in uno spazio come l’ex Vetreria, al centro di Pirri, e abbiamo raggiunto la sensibilità del vasto pubblico che è arrivato, incuriosito dallo striscione sul cancello o dalla musica che proveniva dalle finestre della sala. Un’importante visibilità per il lavoro delle nostre associazioni! Sono queste le cose importanti: sensibilizzare un pubblico sempre più vasto e far capire alla gente che il PRIDE non è una “carnevalata” come spesso in modo ignorante viene descritta, ma è una manifestazione politica che parla di diritti e libertà, accompagnata da arte di alto livello; la viva partecipazione da parte degli artisti è una delle prove della sua importanza».

«Artisti che si sono “incontrati in questa meravigliosa cornice di scambio» come dice Simone Murtas, bassista dei Fool Groove «dove ogni artista ha potuto esprimere se stesso con   orgoglio la propria musica originale. Anche questo è PRIDE».

«Situazione non sempre facile da trovare in un mondo dove la musica d’intrattenimento ha sempre più il ruolo di riempire i vuoti tra un drink e uno stuzzichino» conclude Muggiri «e per questo ho invitato sia artisti piuttosto conosciuti nella scena musicale isolana, che ringrazio di cuore per la loro partecipazione, ma anche quelle novità che ho scoperto nei piccoli eventi di nicchia, per poter garantire un importante scambio e cercare di dare una spinta allo sviluppo di tutto il panorama musicale isolano, che ci ha infatti dimostrato di essere ricco di originalità, profondità di contenuti e ancora tanto tanto da dire».

GUARDA LA GALLERY A CURA DI FRANCO CASU:

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