Site icon cagliari.vistanet.it

Vitalizi ai consiglieri regionali sardi: le posizioni dei partiti tra favorevoli e contrari

Questione vitalizi: le posizioni di Manca, Ganau, Pais, Zoffili e Zedda

Il post pubblicato ieri su Facebook dal capo dell’opposizione in Consiglio regionale Massimo Zedda sulla reintroduzione dei vitalizi ai consiglieri regionali sardi ha scatenato un vero e proprio putiferio tra le diverse forze politiche.

Al centro del contendere c’è l’applicazione del criterio contributivo alle pensioni (vitalizi) dei consiglieri delle diverse regioni d’Italia in luogo del metodo retributivo. Nella proposta di legge regionale però – questa l’accusa – oltre al ricalcolo dei vecchi vitalizi ci sarebbe la reintroduzione del vitalizio su base contributiva, che però in Sardegna era stato abolito nel 2014.

«La prima proposta di legge della maggioranza leghista e sardista, illustrata ai capigruppo dal presidente del Consiglio regionale – ha detto ieri Zedda – riguarda il ripristino, comunque lo si voglia giustificare e definire, degli assegni vitalizi da riconoscere ai consiglieri regionali. Non la continuità territoriale, non la vertenza latte, non il porto canale di Cagliari, ma dopo tre mesi la prima legge è per le pensioni dei consiglieri regionali».

Si sono subito accodati a Zedda i sei consiglieri M5S. «La maggioranza di governo della Regione Sardegna ed il suo presidente, con una manovra di berlusconiana memoria cerca di introdurre la cosiddetta Indennità differita – ha detto la capogruppo Desirèe Manca in una nota -. Nascosto nella proposta di legge per il ricalcolo dei vitalizi in essere su base contributiva, viene introdotto un assegno mensile che i consiglieri regionali potrebbero riscuotere al compimento dei 65 anni se rimasti in carica per un solo quinquennio, ma l’età per ricevere il privilegio potrebbe scendere fino ai 60 anni. Accade così che in un provvedimento teso al contenimento della spesa, la stessa aumenti di 1.149.984,00 euro all’anno, per arrivare per l’intera legislatura alla bella cifra di 5.749.920,00 euro».

Il primo a replicare alle accuse mosse prima da Zedda a poi dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle Desirèe Manca è stato il presidente del Consiglio Michele Pais (Lega). «Non un euro in più ai consiglieri regionali – ha detto Pais -. Si tratta della riproposizione letterale del testo che deriva dall’accordo Stato-Regioni in attuazione della legge di bilancio dello Stato e dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali. L’unico rammarico è arrivare in ritardo a questo prioritario obiettivo ben conseguibile già dalla scorsa legislatura. Ovviamente il Consiglio regionale, che è sovrano, è libero di condividere o meno apportando alla proposta di legge le modifiche che riterrà opportune. Attribuire la paternità di questa proposta di legge al presidente del Consiglio oltre ad essere falso è scorretto ed è teso solamente ad utilizzare normali procedure consiliari per fini squisitamente elettorali».

Dello stesso avviso è il coordinatore regionale della Lega Eugenio Zoffili che però oggi ha parlato più chiaramente di vitalizi: «Vitalizi in Sardegna? La nostra posizione è chiara e trasparente. La Lega non voterà mai provvedimenti che aumentano i costi della politica o che comprendano privilegi economici, pensionistici, aumenti di stipendi per chi è stato eletto in Regione ad ogni livello e che possano determinare esborsi per i cittadini sardi».

Il Pd, nella tarda serata di ieri, aveva preso le distanze da Massimo Zedda spiegando in una nota: «Il gruppo del Partito democratico si riserva di presentare emendamenti al testo nelle sedi appropriate». Oggi arriva però un comunicato più conciliante nei confronti dell’ex sindaco di Cagliari da parte del segretario regionale dem Emanuele Cani: «Il Partito Democratico della Sardegna ha avuto un’intera legislatura (quella passata) per reintrodurre vitalizi o misure economiche assimilabili. Non l’ha fatto, nonostante la maggioranza numerica in Consiglio. E non l’ha fatto per una precisa scelta politica. Davanti alle varie informazioni che circolano riteniamo opportuno ribadire che, se l’attuale Governo regionale di centrodestra intende assumere decisioni di reintrodurre vitalizi o misure economiche assimilabili lo faccia pure, ma non pensi di contare sulla disponibilità del Partito Democratico che continuerà a mantenere la sua posizione contraria».

 

Exit mobile version