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Cagliari, una stagione fondata su tre pilastri: i top e i flop del campionato 2018/19

Barella e Pavoletti nello spot contro la plastica

Barella e Pavoletti nello spot contro la plastica

La stagione del Cagliari si è conclusa così come era cominciata, con una sconfitta. Nel mezzo una serie di risultati altalenanti, tanto figli di periodi positivi e di buio pesto. Tre certezze però ci sono state: Cragno, Barella e Pavoletti hanno confermato di essere dei pilastri imprescindibili non solo per la squadra ma anche per la nazionale italiana. Il loro apporto è stato fondamentale, ma non abbastanza supportato dal resto del gruppo per consentire qualcosa di più di una semplice salvezza.

I TOP

Il trio delle meraviglie non ha steccato ed ha raggiunto successi incredibili. Alessio Cragno si è laureato miglior portiere italiano della serie A, è stato premiato come MVP della stagione rossoblù ed ha salvato il Cagliari una infinità di volte. Il rinnovo fino al 2024 un bel regalo alla squadra, e la conferma almeno per un altro anno. Come rimarrà anche Leonardo Pavoletti, alla miglior stagione della sua carriera e follemente innamorato del capoluogo sardo. Sedici i gol messi a segno, di cui 11 di testa, a siglare un record personale importante e a ripagare lo sforzo economico sostenuto dalla società lo scorso anno. L’annata 2019/20 ripartirà dai suoi gol.

Probabilmente saluterà Nicolò Barella, vincitore del premio Bulgarelli come miglior mezzala della serie A. Infaticabile tuttocampista, risulta in quasi tutte le classifiche statistiche del campionato come uno dei migliori. Con la fascia da capitano sul braccio ha saputo smorzare i toni tendenti all’eccesso, alla rabbia agonistica, prendendosi spesso sulle spalle la squadra per trascinarla alla vittoria: la fotografia migliore rimane la lunga cavalcata effettuata contro il Chievo al Bentegodi per garantire il gol del 2-0 dai piedi di Joao Pedro. Un fenomeno.

Menzione d’onore per altri tre giocatori capaci di farsi notare in silenzio, e sempre pronti alla battaglia: Luca Cigarini, Simone Padoin e Fabio Pisacane hanno dimostrato ancora una volta che talvolta l’esperienza e la tenacia possono portare un atleta oltre i propri limiti. Sono tutti in bilico, la loro posizione verrà definita nelle prossime settimane. L’eventuale perdita dovrà essere colmata da colleghi di egual valore, se non superiore.

I FLOP

Non v’è dubbio che Marcello Carli abbia fatto un buonissimo lavoro sul mercato. Ma è altrettanto constatabile come diversi acquisti – per un motivo o per l’altro – non abbiano funzionato come nelle previsioni. È da decifrare la stagione di Darjo Srna e Filip Bradaric: partiti molto bene, si sono eclissati nel corso dei mesi fino a diventare riserve. Probabilmente avrebbero bisogno di un’altra possibilità per poter riscattare gli errori compiuti ed una forma fisica non sempre al meglio. Stesso discorso per Ragnar Klavan (la cui permanenza però non è in discussione) e Cyril Thereau (che tornerà alla Fiorentina e che i tifosi rossoblù dimenticheranno con piacere).

Pur mettendoci voglia e impegno, Alessandro Deiola e Alberto Cerri hanno confermato di essere ancora lontani dagli standard della serie A e la prossima stagione sarà decisiva per capire che strada prenderà la loro carriera. Hanno deluso parecchio Luca Ceppitelli e Joao Pedro, i cui tanti (troppi!) errori sono stati spesso coperti da una buona prestazione corale della squadra. La loro posizione è oggi meno salda di qualche mese fa e un addio potrebbe far bene a tutti.

Menzione d’onore in questo caso per tutti coloro che a gennaio hanno lasciato la Sardegna per cercare fortuna altrove: Marco Sau, Diego Farìas, Marco Andreolli e Daniele Dessena non sono riusciti a meritare l’enorme fiducia donatagli dalla società la scorsa estate. Il divorzio a gennaio è stato senza rancore e per alcuni di loro cambiare aria è stato un toccasana – si pensi alla promozione nella massima serie del Brescia in cui ha militato Dessena in questi ultimi cinque mesi.

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