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Letto per voi: Linden House, la nuova uscita della scrittrice cagliaritana Sara Manca

Nuova uscita per la scrittrice cagliaritana Sara Manca che torna nel mondo letterario con una chicca: “Linden House” (Il Seme Bianco) è una bella storia che intreccia sogno e veglia dando una spolverata di destino. Inserita nella categoria Magnolia, di Narrativa generale, è capace di donare sensazioni varie durante la lettura.

Adam Graham è un fotoreporter. È bello, certo, ma qualcos’altro spinge l’attenzione verso di lui. Ha un’aura particolare. È un po’ cinico – come spesso accade, è stato reso tale dalle vicissitudini spesso negative della vita –, ed è eternamente convinto che no, non sia per nulla utile innamorarsi. Ed ha basato su questa massima la sua relazione – che di solido ha ben poco – con Lisa, avvenente e intraprendente donna in carriera, spesso troppo dura, certamente poco accomodante.

Lily Morrigan è una donna enigmatica. Profuma di tiglio e di cose non dette, la bella Lily, ma di lei si sanno solo frammenti. Ha due sorelle e un passato particolare, questo si capisce sin da subito, ma non ci è dato da sapere nulla fino all’ultima pagina: tutto infatti è circondato da un mantello di mistero. Sembra costantemente sul punto di agire, di rivelare quel che nasconde ma poi, timorosa e calma, rimanda.

Lily ha un segreto, un segreto che le attanaglia le viscere e che non sa come rivelare. Di fatto, questa verità non rivelata riguarda proprio Adam.

I due, inaspettatamente insieme, vivono una situazione di estremo pericolo. Si trovano all’ambasciata quando rischiano la vita. Quanto può essere cattiva, la vita? Molto, in effetti, e temono che, per quanto giovani, il gioco per loro finisca lì. Proprio allora, malgrado non siano altro che due sconosciuti, Adam prende una decisione che Lily accetta remissivamente. Si sposano. Come?, direte voi. Sì, si sposano. Perché di fronte a un’imminente tragedia si può non reagire – non sempre, almeno – con razionalità, benché poi i tasselli del puzzle si uniscano mostrando un disegno ben più particolare dell’inizio.

Ma non è un libro d’amore, questo. E leggendolo capirete il perché io lo sottolinei.

“Amava profondamente Linden House e la sua vita, così come il suo corpo, profumava di buono. Il grande tiglio al centro del giardino, soprannominato l’albero dei nodi, era stato il suo rifugio da bambina, il suo confidente da ragazza e la sua certezza in età adulta, ma d’altronde era stato così per ogni donna della famiglia Morrigan: quel tiglio rappresentava la loro identità, il loro inizio e la loro fine”

Sara Manca ci porta in un viaggio tra Londra, l’Essex e l’isola di Wight.

Simpatizziamo per Lily, così inquieta e scossa da segreti e da ricordi passati, e anche per Adam, così impulsivo, particolare, umano. Odiamo ben presto Lisa, tanto perfetta – ma solo a uno sguardo superficiale – da apparire sgradevole. Per le sorelle di Lily, sentimenti contrastanti: perché, perché!, tengono così tante cose nascoste?

«Ascolta Lily» si intromise Grace «la natura di Adam lo rende speciale e pericoloso al tempo stesso perché in realtà non sappiamo cosa possa aver ereditato dai suoi genitori».

Comunque, tra il destino che unisce e separa, tra metafore – quella che usa a un certo punto Lily per spiegarsi con Adam – e rivelazioni, tra battibecchi e riappacificazioni, si giunge alla fine. Solo allora tutto sarà più chiaro, tutto apparirà più nitido.

“È questo che siamo, è questo che facciamo. Intrecciamo e disfiamo i fili della vita”.

Fato, sogno, veglia… Buona lettura.  

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