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Cicu (FI): “Continuità territoriale? Necessarie una legge sull’insularità della Sardegna e fiscalità di vantaggio”

INTA Committee - Vote on the Protection against dumped and subsidised imports from countries not members of the EU

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Una legge nazionale italiana che riconosca il principio di insularità della Sardegna e della Sicilia, così da permettere una nuova continuità territoriale da realizzarsi all’interno di un regime di fiscalità di vantaggio. L’idea è dell’eurodeputato Salvatore Cicu, candidato alle elezioni europee del 26 maggio nelle liste di Forza Italia del collegio Isole.

Il parlamentare europeo sardo ha annunciato la volontà di impegnarsi per promuovere una legge nazionale che riconosca il principio di insularità della Sardegna, sulla scorta di quanto portato avanti dallo stesso esponente azzurro negli ultimi 5 anni sui banchi dell’europarlamento.

«Uno degli obiettivi più importanti della mia attività di eurodeputato è stato quello relativo alla battaglia per il riconoscimento della condizione di insularità per Sardegna e Sicilia – spiega Salvatore Cicu -. Oggi, quello che occorre, è un percorso che determini una definizione normativa dell’insularità con una precisa legge a livello nazionale che si inserisca nel cammino tracciato in ambito europeo e contribuisca, parallelamente, ad affiancare il lavoro dell’Europa con quello dello Stato italiano. Nel riconoscimento insulare, non possiamo dimenticarlo, le nostre isole fondano tutte le loro prospettive di crescita. Per queste ragioni non possiamo più permetterci un dibattito teorico o elettorale, ma una strada concreta e condivisa».

«Un impegno quello mio personale – illustra l’eurodeputato – che ha fatto leva anche sul ruolo della Commissione UE, con un’apposita interrogazione da parte mia alla Commissaria Corina Cretu, la quale più volte ha ribadito l’attenzione alle esigenze specifiche delle isole (ad esempio, la perifericità, l’accessibilità, la digitalizzazione dei servizi, l’istruzione, le PMI), sottolineando l’esigenza di norme in materia di aiuti di Stato capaci di promuovere lo sviluppo economico delle isole».

«Nel febbraio del 2016  il Parlamento di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza una mia risoluzione sul riconoscimento della condizione insulare, aprendo così l’orizzonte per una rivisitazione degli obiettivi strategici che la Commissione UE dedica ai territori insulari, e predisponendo un impegno più forte rispetto al quadro strategico della futura programmazione – racconta Cicu -.  Parliamo dunque di finanziamenti dedicati. Ma parliamo anche dell’elaborazione di nuovi parametri del PIL da affiancare a quelli esistenti, in modo da riequilibrare il divario socioeconomico tra i territori. Un percorso che si realizza attraverso l’introduzione di una fiscalità di vantaggio, ovvero una leva capace di attrarre nuovi investimenti e nuove opportunità di crescita per le piccole medie imprese. Ma non solo. Il riconoscimento dell’insularità corrisponde anche all’applicazione reale di una continuità territoriale, marittima e area, e a costi energetici più bassi, con nuovi meccanismi di compensazione e di perequazione che riducano gli oneri per cittadini ed imprese. Quello che ho portato avanti è stato un lavoro condotto allargando il coinvolgimento a tutti: un approccio che ha messo insieme le 100 isole coinvolte nella battaglia insulare. E con esse la forza dei loro governi, ai quali, come la Sardegna e Sicilia, spettano ora interventi concreti di tipo normativo».

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