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È morto a 105 anni Vittorio Palmas di Perdasdefogu, reduce della deportazione nazista

Come riporta l’Unone Sarda, si è spento stanotte Vittorio Palmas, 105 anni, di Perdasdefogu. Qualche anno fa, davanti al fuoco del caminetto, aveva rilasciato un intervista a Vistanet, in cui raccontava la sua lunga vita piena di gioie e dolori. Vittorio nacque nel 1913 ad un anno esatto dallo scoppio della prima guerra mondiale. Sua madre morì di spagnola e suo padre si risposò. Ma Vittorio non venne accolto come un figlio, e dopo la nascita di tre fratelli si stabilì per qualche anno dalle zie paterne.

Diventò servo pastore, prima a Jerzu, poi a Perdasdefogu con suo cugino, per poi lavorare come operaio nelle imprese. Nel 1936 si sposò con Fortunata Lai e nel 1938 arrivò la chiamata alle armi a Treviso nel cinquantacinquesimo reggimento. Dovette combattere in guerra dal 1940 al 1943, quando fu deportato nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Vittorio si salvò dalla camera a gas solo perché pesa 37 chili, se avesse perso altri due chili sarebbe stato destinato a morte certa dai nazisti.

Quando Vittorio tornò a casa trovò ad attenderlo una brutta sorpresa, sua moglie era morta di spagnola proprio come sua madre, lasciandolo con la loro figlioletta Maria. Decise così di risposarsi e nel 1946, prese in moglie Giuseppina Carta, ora scomparsa da tempo, con la quale ha festeggiato i 70 anni di matrimonio dal quale sono nate 5 figlie. Vittorio raccontava sempre della sua lunga e avventurosa vita, che non gli ha risparmiato dolori, ma gli ha regalato anche tante gioie tra le quali quella di vedere nascere nipoti e pronipoti.

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