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Marzo, mese dell’endometriosi. La testimonianza di Claudia: “Donne fatevi visitare”

Claudia Aramu

Claudia Aramu

Marzo è in tutto il mondo il mese dell’endometriosi. Questa malattia, ancora poco conosciuta, secondo i dati del ministero della Salute colpisce circa il 5% di donne in Italia.

L’endometriosi è la presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero e può interessare la donna già alla prima mestruazione (menarca) e accompagnarla fino alla menopausa. In totale si stimano circa 3 milioni di casi di endometriosi, nei vari stadi clinici. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d’età più basse.  La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna.

Riguardo le cause, una delle ipotesi accreditate è il passaggio, causato dalle contrazioni uterine che avvengono durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall’utero nelle tube e da queste in addome, con impianto sul peritoneo e sulla superficie degli organi pelvici, raramente su fegato, diaframma, pleura e polmone.

La nostra lettrice Claudia Aramu ci ha raccontato la sua accurata, esaustiva e preziosa testimonianza di donna affetta da endometriosi. La sua raccomandazione è una e molto chiara: «Donne, fatevi visitare approfonditamente dal vostro ginecolgo di fiducia». 

Tutto iniziò nel settembre 2010,mi arrivò il ciclo, ma stavolta non era un ciclo normale,era un vero e proprio parto! Mi piegai dai dolori, erano talmente forti che mi tolsero il respiro. Mio marito (all’epoca il mio fidanzato) mi portò urgentemente al pronto soccorso. Mi visitarono subito, eco transvaginale, mi guardarono negli occhi e mi dissero:  “Qui non c’è niente, sono semplici dolori mestruali, le ovaie e l’utero sono apposto, stia tranquilla e si prenda 10 gocce di Xanax che sicuramente l’ansia peggiora i suoi dolori”. Me ne andai sconfortata, ma giustamente ascoltai il parere dei medici, non andai nemmeno dal mio ginecologo di fiducia perché come una stupida mi fidai di quei medici. D’altronde ero in un pronto soccorso, come potevo immaginare di essere stata visitata da dei medici superficiali?

Iniziai con antidolorifici, ogni mese sapevo il calvario che dovevo passare, era diventata una cosa Naturale, dovevo conviverci. Passò un anno e mezzo da quella visita al pronto soccorso, ma i dolori peggiorarono sempre di più, non solo venivano durante il ciclo, ma si facevano sentire ogni giorno, soprattutto durante l’ovulazione, erano dolori disumani, stava diventando impossibile convivere con questi maledetti dolori. Ero fissa a letto, non uscivo più, ero completamente chiusa in me stessa. Un giorno mi svegliai e contattai urgentemente il mio ginecologo di fiducia, era febbraio 2012, perché non era possibile che avere il ciclo ogni mese significava partorire un figlio ogni mese!

Mi diede un appuntamento per il giorno stesso, non potrò mai dimenticare quel giorno. Mi visitò e il suo sguardo cambiò improvvisamente; gli chiesi cosa stava succedendo, cosa avesse visto nell’ecografia, e lui mi guardò e mi disse, hai l’endometriosi.  Lo guardai basita, fino a quel giorno non sapevo nemmeno cosa significasse quel termine. Ero terrorizzata, mi prescrisse una risonanza magnetica urgente ma i tempi d’attesa erano talmente lunghi (anche a pagamento) che per la mia situazione dovevo essere operata subito! Nel giro di una settimana mi trovai ricoverata d’urgenza in ospedale, mi operò d’urgenza in laparoscopia e trovò l’ira di Dio. Aveva visto cisti endometriosiche dappertutto, un putiferio.

Endometriosi

Andò tutto bene grazie al mio ginecologo che mi diagnosticò  subito la malattia, ricordando che un anno e mezzo prima per i medici del pronto soccorso non avevo nulla, ero semplicemente isterica! Per due anni dopo l’intervento provai con mio marito a cercare un figlio, ma nulla, volevo cercarlo naturalmente senza cure, perché con le cure potevano arrivarne più di uno quindi io e mio marito decidemmo di lasciare perdere e iniziai con la pillola, l’unica soluzione, l’unico modo per rallentare la malattia. Sì perché le pillole rallentano ma non fanno guarire, di Endometriosi non si guarisce!

Sono passati 7 anni dall’intervento in laparoscopia, quest’estate decisi di interrompere la pillola per problemi di ipertensione. Da lì cominciò il mio calvario. Sono tornati gli stessi dolori, anzi, questa volta peggio.  Non riuscivo nemmeno a stare seduta, i dolori erano tutti i giorni 7 giorni su 7. Il mio ginecologo mi prescrisse una risonanza magnetica col metodo di contrasto, ma ahimè, non si può fare affidamento nemmeno sulle risonanze, c’era scritto tutt’altro di ciò che avevo, tant’è che a distanza di un mese dalla risonanza feci una transvaginale e nel mio utero c’era un nemico in più,un fibroma. 

Il 25 febbraio 2019 il mio ginecologo mi operò in laparatomia, firmai un foglio nella preospedalizzazione dove autorizzavo se fosse stato necessario a togliere completamente tutto!  Avevo utero vescica e intestino tutto attaccato, un ovaio sparito completamente, mangiato dalla malattia. Solo grazie alla sua bravura è andato tutto bene, lavorò molto sulla mia vescica, che secondo la risonanza era apposto, nella realtà invece era compromessa.

Dopo isterectomia totale spero di stare un po’ meglio,ma non è detto, perché l’endometriosi potrebbe ricrearsi dalle aderenze degli interventi. Donne, non affidatevi al primo ginecologo, l’endometriosi può essere anche asintomatica, fate prevenzione da chi veramente ne capisce. È una malattia cronica recidivante invalidante, può toccare tutti gli organi e in casi più gravi può arrivare fino al cervello. COLPISCE 1 DONNA SU 10  Forza ragazze, fatevi visitare!

E ripeto, non tutti i ginecologi la sanno riconoscere, io sono stata fortunata, ma molte altre donne stanno peggio di me e ancora non lo sanno.  Non si conosce ancora l’evoluzione della malattia, si presume sia congenita,si dice sia un problema alimentare, si dice che potrebbe essere un problema d’inquinamento, ma non si sa ancora nulla di preciso. Vi abbraccio con forza e coraggio.

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