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L’avvocato risponde. Cosa accade se il mio cane viene morso da un altro cane o aggredisce una persona?

Un cane in un parco cittadino - Foto Jan Stainer (Pixabay)

Un cane in un parco cittadino - Foto Jan Stainer (Pixabay)

Cosa accadrebbe se il mio cane venisse morso da un altro cane o, ancora peggio, qualora aggredisse una persona? Una domanda che tantissimi padroni di cani si saranno fatti almeno una volta. D’altronde i nostri amici a quattro zampe sono pur sempre animali e le loro reazioni, non sempre, sono facilmente prevedibili.

A questa domanda, che inaugura la nostra nuova rubrica “L’avvocato risponde”, chiariranno tutti i vostri dubbi l’avvocato Federico Serratore e il dottor Matteo Furcas dello studio legale Serratore-Gagné, che ci aiuteranno nei prossimi mesi a dirimere i tanti dubbi legali della vita di tutti i giorni.

L’avvocato risponde

Non è certo remota la situazione nella quale per strada, in un parco o nel cortile del proprio condominio, il nostro amico a quattro zampe si ritrovi nel mezzo di una zuffa con altri cani. Purtroppo, può capitare che da ringhi e latrati si passi ben presto ai morsi. Ecco alcune informazioni che potrebbero rivelarsi utili.

Al riguardo, il Codice Civile all’art. 2052, rubricato “danno cagionato da animali”, statuisce che “il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito”.

Trattasi, dunque, di una responsabilità per la quale, colui che abbia in custodia il cane, anche solo per un periodo di tempo limitato (quindi, attenzione, non ci si limita al proprietario indicato all’anagrafe canina), risponde dei danni che questo abbia cagionato ad altri: siano persone, animali o cose. Tale responsabilità è presunta, non si fonda su un comportamento o un’attività del proprietario, ma sulla relazione (di proprietà o di uso) tra questi e l’animale. Ciò significa che si è sempre tenuti a rimborsare i danni cagionati dalla condotta dell’animale, per il solo fatto di averlo sotto la propria custodia.

Da tale responsabilità, il proprietario o utilizzatore dell’animale potrà scampare solo provando il caso fortuito, ossia un evento estraneo alla sua sfera soggettiva, oggettivamente imprevedibile, inevitabile e assolutamente eccezionale, che lo abbia privato, in fatto o in diritto, del governo dell’animale. Non sarà sufficiente, infatti, dimostrare di aver adottato anche la massima diligenza possibile nel custodire ovvero provare l’abituale mansuetudine del cane.
Il danneggiato, per ottenere il risarcimento delle lesioni arrecate al proprio quadrupede, dovrà dimostrare la sussistenza del nesso causale tra il comportamento dell’animale e l’evento lesivo, nonché la relazione (di proprietà o di uso) tra la persona e l’animale stesso.

Se, invece, il vostro cane viene morso da un animale selvatico o da un randagio, sarà opportuno rivolgere le proprie legittime pretese risarcitorie (non ai sensi dell’art. 2052 Cod. Civ., bensì, in questi casi, alla stregua dei principi stabiliti dall’art. 2043 Cod. Civ.) all’ente, o agli enti, al quale sono affidati i poteri di amministrazione del territorio e di gestione della fauna che vi dimora; sarà, pertanto, necessario indagare, di volta in volta, quale tra i vari – Comune, Provincia, Regione, Asl, Ente Parco, Federazione, ecc. – risponda per tali eventi lesivi. Sul danneggiato ricadrà l’onere di provare una concreta condotta colposa attribuibile all’ente, nonché la riconducibilità dell’evento dannoso al mancato adempimento di una condotta obbligatoria esigibile in concreto.

Attenzione ad adottare, comunque, la più idonea e adatta cautela a gestire i vostri amici a quattro zampe, a maggior ragione se di grossa taglia e mordaci. L’art. 672 del Codice Penale, infatti, rubricato “Omessa custodia e mal governo di animali” punisce chiunque lasci liberi, o non custodisca con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti, o ne affidi la custodia a persona inesperta. Quindi durante le passeggiate: guinzaglio ben saldo, eventuale museruola e occhi aperti a tutto ciò che succede nelle vicinanze.

Alcune raccomandazioni sempre utili

Rispettare le norme in materia di microchip e di registrazione all’anagrafe canina, assicurarsi che siano effettuate le dovute vaccinazioni e aver cura del libretto sanitario. Buona prassi sarebbe poi quella di stipulare una polizza per la responsabilità civile che offra tutela per i danni che il vostro animale domestico possa subire o causare a terzi. Hanno prezzi generalmente accessibili a tutti e rappresentano un importante aiuto qualora occorrano cure veterinarie o si verifichino eventi da cui conseguano non solo danneggiamenti a cose di terzi, ma anche lesioni fisiche o addirittura la morte di persone e/o altri animali.

Infine, ma non da ultimo, potrete approfondire questa e altre interessantissime questioni frequentando le tante associazioni che si occupano di tutela dei diritti degli animali. Segnaliamo, in particolare, Feder F.I.D.A. ONLUS Federazione Italiana Diritti Animali, la quale, da tempo protagonista nella promozione di progetti e nuove leggi, mette a disposizione il proprio ufficio legale specializzato nei diritti degli animali.

Per informazioni consultare il sito www.studioserratoregagne.com o inviare una mail a: info@studioserratoregagne.com

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