Erano otto (su più di 1.400) i candidati dichiarati dalla Commissione parlamentare Antimafia “impresentabili”. Cinque erano stati giudicati «non conformi al Codice di autoregolamentazione della commissione Antimafia», tre già condannati in primo grado. Tre di questi otto sono stati eletti, anche se si attende l’ufficialità da parte dell’Ufficio elettorale della Regione.
Ad essere stati giudicati meritevoli da parte degli elettori sardi di far parte del prossimo Consiglio regionale sono tre candidati inseriti nel gruppo dei «non conformi», Si tratta del presidente uscente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau eletto con il Pd a Sassari, Giovanni Satta (da non confondere con Giovanni Antonio Satta, suo successore alla guida del Comune di Buddusò, anche lui eletto ma con l’Udc), eletto con il Psd’Az in Gallura e Antonello Peru, eletto con Forza Italia a Sassari.
L’ex presidente ed ex sindaco di Sassari Ganau è imputato per tentata concussione in concorso per un caso relativo al suo mandato da primo cittadino. A novembre il pm ha chiesto per lui l’assoluzione, ma il procedimento è ancora in corso. Peru è imputato per concussione aggravata nell’ambito di “Sindacopoli”. Il caso di Giovanni Satta è forse il più eclatante. L’ex sindaco di Buddusò è imputato in tre procedimenti: due per riciclaggio (uno al Tribunale di Nuoro in cui è coimputato, uno al Tribunale di Tempio Pausania) e uno al Tribunale di Cagliari per «associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’ingente quantitativo e dall’essere reato trans nazionale».
In presenza di una futura eventuale condanna i tre rischiano, per effetto della Legge Severino, la sospensione dalla carica per cui sono stati eletti.