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Latte, lo sfogo del presidente di Legacoop: “Assalito l’ennesimo camion. Siamo pastori anche noi”

Cao Formaggi - Foto dal profilo FB Cao Formaggi

Cao Formaggi - Foto dal profilo FB Cao Formaggi

«Anche oggi è stato assalito un camion di pastori, di una Cooperativa di pastori, che raccoglieva il latte dei suoi pastori, quelli che hanno saputo farsi l’impresa in Cooperativa, nella Cao Formaggi, che ha pagato di più il Latte negli ultimi 10 anni, quella che è cresciuta aggregando altri pastori di tutta la Sardegna, quella che ha innovato l’azienda e i prodotti, vendendo e non svendendo formaggio in tutto il mondo, quella che oggi è un bell’esempio in Sardegna». Parole di amarezza da parte del presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori, dopo che un altro camion della Cooperativa Allevatori Ovini è stato fermato dai manifestanti e obbligato a svuotare il contenuto.

«Come la CAO anche altre Cooperative hanno saputo organizzarsi – spiega Atzori -. I loro camion sono ancora oggi senza scorta, altri camion, di industriali viaggiano invece con la scorta, io dico giustamente, ma perché quelli della Cooperazione no? Il proprio lavoro, il reddito dei suoi soci pastori oggi è messo a rischio dalla illegalità, purtroppo consentita in questo Paese che si chiama Italia, in questa Regione che si chiama Sardegna, illegalità fatta da chi non si è saputo organizzare il proprio futuro».

«Ma sono i mandanti che vanno ricercati, oggi coperti da una solidarietà diffusa, figlia della non conoscenza del sistema della filiera ovina sarda e delle sue differenze, anche nel pagamento del latte – attacca il presidente di Legacoop Sardegna -. Chi oggi vuole affossare l’accordo di sabato, sono coloro che hanno interesse a che ci sia la categoria dei pastori contrapposta ai trasformatori, la vogliono mantenere come categoria debole e da assistere, non gli va che i pastori ed il valore del loro latte, cresca al crescere del valore del formaggio. Sono terrorizzati dal sentire che la soluzione sono le filiere, dove ci si organizza il futuro assieme, dove non devi chiedere aiuto a questo o quello, anche per solo una praticuccia. Non le vogliono le filiere organizzate, tutti coloro che dalle ultime tre programmazioni del PSR si sono arricchiti a discapito del settore, sia primario che di trasformazione. Non la vogliono coloro che di mestiere fanno altro ed oggi si mascherano da benefattori dei pastori».

«Con l’accordo di Sabato 16 febbraio 2019 – spiega Atzori – i Pastori Sardi, sostenuti nella loro battaglia dalla Cooperazione sarda (anch’essa di pastori), hanno vinto una battaglia storica, hanno legato il valore aggiunto della vendita del formaggio, al valore del loro latte. Non ci sarà più chi si arricchisce con il formaggio impoverendo il Latte. Con questo accordo i pastori hanno insomma preso il ruolo che gli compete nella catena del valore. È nemico dei pastori chi sta facendo passare un altro messaggio, chi dice che non va bene 72 centesimi di anticipo, quando gli stessi hanno portato al tavolo regionale una proposta di 70 centesimi come prezzo finale. È nemico dei pastori chi compra il latte a 55/60 centesimi per rivenderlo sul mercato ed oggi vuole che siano gli altri a pagare un euro il latte. Non lo vogliono insomma, chi ha paura di perdere il proprio reddito, fatto sui pastori, rispetto a quello dei pastori. Non lo vogliono coloro che hanno interesse a che il pastore non abbia dignità contrattuale».

«Attenzione alla solidarietà spicciola, oggi guidata, essa ammazza il pastore e la sua dignità – avverte -. Chi chiede 1 euro per i prossimi 3 mesi di campagna, non dice che con i 60 centesimi dei 3 mesi precedenti, si arriva a un prezzo medio di 0,80. Con l’accordo raggiunto, in quanto retroattivo al 1 Novembre 2018 e valido fino al 30 ottobre 2019, il valore del Latte, qualora si attivino le misure messe in campo, sarà ben più alto degli 80 centesimi, sarà più verso l’euro per l’intera campagna».

«In questo mese ed in questa settimana, in tutti i tavoli – conclude Atzori – il nostro obbiettivo era quello di far ripartire l’ascensore sociale dei pastori (oltre che il valore del prezzo del latte), dei soci di Cooperativa e di coloro che versano agli industriali, ci eravamo anche riusciti, si poteva anche perfezionare meglio, ma il sistema che si arricchisce su di loro, sta facendo di tutto perché questo non avvenga. È da avvoltoi raccontare in giro un altro accordo rispetto a quello discusso. Perderanno anche stavolta i pastori, ma noi combatteremo fino all’ultima ora utile, affinché questo non avvenga».

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