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Prezzo del latte: Salvini non mantiene la promessa, gli industriali non vanno oltre i 65 centesimi

foto ansa

 

«Sono felice di aver passato la giornata di San Valentino in mezzo ai lavoratori e ai produttori – scrive Salvini su Instagram all’ uscita dal Viminale – le parti si sono avvicinate, il governo ha già messo a disposizione soldi e la possibilità di approvare un decreto urgente, contiamo che entro poco tempo la produzione riprenda e strade, stalle e aziende ritrovino la serenità. Il tavolo si trasferisce sabato in Sardegna, con il ministro Centinaio, e da domenica sarò anche nell’Isola». Al ministro dell’Interno in colpaccio non è riuscito. Non ha convinto gli industriali a pagare un euro ogni litro di latte ovino prodotto dai pastori sardi. Gli industriali per niente intenzionali a pagare un euro si sono fermati 65 centesimi.

La proposta prevedeva l’acquisto da parte degli industriali dell’eccedenza di Pecorino Romano, oltre 60mila quintali di formaggio che il mercato non riesce ad assorbire. In questo modo il prezzo del formaggio salirebbe e di conseguenza il prezzo del latte, fino ad arrivare a un euro al litro. Ma i pastori per beneficiare degli effetti di questi aumenti dovrebbero aspettare alcuni mesi, il mercato per reagire al cambiamento ha bisogno di tempo, mentre loro hanno un disperato bisogno adesso. Inoltre l’aumento del prezzo del latte non è prevedibile e non sarebbero i pastori a controllarlo. Per smaltire le eccedenze ci vogliono 44milioni di euro che in parte, 10 milioni, metterebbe la Regione, 10 milioni li metterebbe il Banco di Sardegna, il resto il governo. I pastori non hanno accettato questa offerta. Le trattative riprenderanno sabato a Cagliari, ma i pastori hanno dichiarato che le proteste non si fermeranno, domani ricominceranno decisi a prolungare il blocco del conferimento del latte ai caseifici finché non verrà pagato un euro al litro.

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