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Pozzecco entusiasta di Sassari: “Non ho avuto dubbi ad accettare”. Domani inizia la Coppa Italia

Gianmarco Pozzecco è il nuovo allenatore della Dinamo Sassari e i tifosi di basket si attendono chiaramente i fuochi d’artificio. I sardi invece chiedono solo che le acque si calmino e che la squadra approcci questa seconda parte di stagione con coerenza e costanza, conquistando magari qualche bella soddisfazione che manca da troppo tempo.

Il primo banco di prova è la Coppa Italia che scatta oggi e vedrà la Dinamo impegnata sul parquet nella serata di domani contro la Reyer Venezia, seconda forza del campionato. In viaggio verso Firenze, dove la formazione biancoblù giocherà la competizione nazionale, il “Poz” racconta il suo approdo in Sardegna e le prospettive personali di questa avventura.

Quando hai ricevuto la telefonata del presidente Sardara cosa hai pensato?

In quel momento ero al telefono con Ugo Ducarello (vice di Meo Sacchetti a Sassari, nda) e non mi sono accorto. Quando ho concluso la telefonata, ho ricevuto il messaggio della chiamata ed ho richiamato a mia volta, non avevo idea di cosa si trattasse. Stefano mi ha chiesto subito dove fossi e io gli ho risposto “su un aereo per la Sardegna”. La trattativa è durata forse un minuto, non ho avuto dubbi ad accettare. Era il momento giusto.

Le prime sensazioni una volta arrivato a Sassari?

Molto positive. Ma conoscevo bene l’ambiente, ci sono venuto diverse volte nel passato, e speravo prima o poi di farne parte. Stiamo parlando di una società solida, ben gestita. E poi i sardi sono persone splendide, ti fanno sentire subito a tuo agio. Mi sono trovato veramente bene.

La squadra arriva da tre sconfitte in campionato. Com’è stato il primo contatto con loro?

Ho cercato subito di parlare con loro, di trasmettere la mia conoscenza, il mio vissuto. Capisco la situazione visto che hanno perso un giocatore molto forte come Bamforth, che è un leader. Inoltre avevano trovato una loro identità e gli ultimi infortuni li hanno messi in difficoltà. Probabilmente non ha agevolato anche cambiare qualcosa in corsa, chiaro ci fosse la necessità, ma una squadra ha bisogno di tempo per trovare una amalgama e se nel mezzo ci sono degli ostacoli, non è semplice poi riprendersi. Dovrò lavorare con loro per ridare fiducia e farli divertire.

Adesso arriva la Coppa Italia. Prima gara contro la Reyer Venezia: quali sono le armi adatte per passare il turno?

È difficile spiegarlo. Venezia è una squadra forte, ben allenata da De Raffaele, ha un roster profondo. Ha giocatori che si conoscono da tempo, e questo si ricollega a ciò che dicevo. Quando una squadra cambia poco poi i giocatori avranno meno necessità di conoscersi e creare una identità. Questo è quello che devo fare io in questi giorni: cercare di ricostruire una identità, seppur con giocatori acciaccati. Avrò bisogno di tempo per costruire qualcosa, ma intanto spero che il tabù quarti di finale per Venezia prosegua. È stata eliminata sempre nelle ultime edizioni, spero sia così anche domani.

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