Site icon cagliari.vistanet.it

La protesta dei bidoni di latte rovesciati a terra? Nel 1933 negli Stati Uniti accadde la stessa cosa

Milk strike del Wisconsin - Foto Archivio immagini storiche del Wisconsin

Milk strike del Wisconsin - Foto Archivio immagini storiche del Wisconsin

Facendo un lungo passo indietro nella storia è possibile scoprire che il gesto di rovesciare a terra i bidoni del latte per frenare il crollo del prezzo di questo prodotto non è una novità storica della protesta dei pastori sardi e che, probabilmente, – ma questa è un’opinione che ognuno si può e si deve fare da sé – si tratta di un classico metodo di protesta fedele al motto “a mali estremi, estremi rimedi”.

Bene, questa forma di protesta, trova la sua prima grande attestazione storica nel leggendario “milk strike”, operato nel 1933 dagli allevatori del Wisconsin, stato americano del Mid-West a forte tradizione di allevamento bovino, come racconta la testata Wisconsin Public Radio. Nel 1933, circa quattro anni dopo l’inizio della grande depressione causata dalla crisi del 1929, per protestare contro il repentino crollo del prezzo del latte, gli allevatori del Wisconsin iniziarono a rovesciare a terra i bidoni del latte.

L’obiettivo degli allevatori americani era lo stesso di quello dei pastori sardi: mettere un freno, nel breve periodo, al crollo del prezzo del latte e al contempo inscenare una protesta che destasse particolare scalpore nell’opinione pubblica.

Per far capire quanto il parallelo tra allevatori del Wisconsin degli anni ’30 e pastori sardi del 2019 sia congruo, basti citare quanto fosse ingente il crollo del prezzo del latte americano dal 1930 al 1933. Il prezzo dell'”oro bianco” in questione fu più che dimezzato. È un po’ quello che sta succedendo in Sardegna, dove in pochi anni il prezzo del latte ovino è passato da 1 euro a 60 centesimi. E non ci sono elementi per escludere che senza le proteste di questi giorni il prezzo potesse calare ancora.

Anche in quel caso, oltre al rovesciamento dei bidoni, si verificarono blocchi stradali, barricate e chiusure di aziende e fabbriche. Anche allora, ben più di oggi per fortuna, i camion venivano fermati dai manifestanti e gli autisti obbligati a versarne il contenuto a terra.

Ciò che assolutamente è necessario auspicare da parte di tutti gli attori coinvolti nella protesta sarda – e si può essere fiduciosi sul fatto che comunque sono passati 86 anni e che la sensibilità politica nei confronti di chi manifesta è decisamente cambiata in meglio – è che l’epilogo non sia lo stesso del Wisconsin. Nell’ambito di quegli scioperi infatti persero la vita diversi manifestanti e in generale la violenza che si generò fu moltissima. Resta un parallelismo non da poco con una protesta scaturita dalle stesse motivazioni e iniziata con lo stesso metodo.

Exit mobile version