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Milan-Cagliari: rossoblù colpiti dalla protesta dei pastori sardi alla caccia di una vittoria scacciacrisi

Maran in conferenza stampa prima di Udinese Cagliari

I calciatori del Cagliari, dopo il blitz dei pastori sardi che hanno quasi bloccato la partenza per Milano con una protesta davanti ai cancelli di Asseminello, si preparano al durissimo scontro previsto domani sera a San Siro contro il Milan di Gattuso e Piatek. 

Tra i convocati ci sono Alberto Cerri e Filip Bradaric, che hanno recuperato dagli infortuni. Due elementi in più a disposizione del tecnico Rolando Maran, alla vigilia della partita di domani sera contro il Milan. “In questo momento del campionato il calendario ci sta riservando squadre in salute. Dobbiamo comunque focalizzarci su di noi, mettendo in campo la giusta rabbia, al di là dell’avversario. Servirà ripetere lo stesso atteggiamento di lunedì scorso, quando abbiamo affrontato una grande squadra eppure siamo stati capaci di fare cose importanti, sfiorando il pareggio in dieci contro undici”.

Sul modulo Maran scopre un po’ le carte: “Questa settimana abbiamo provato anche qualcosa di diverso, ma era già successo anche prima della gara contro l’Atalanta. Bisogna tenere conto dell’organico a disposizione, non abbiamo molti giocatori offensivi, dovrò saperli sfruttare al meglio durante la partita”.

L’imperativo è chiaro, andare a Milano per giocare con personalità: “Certamente la classifica ha il suo valore, ma non dobbiamo farci prendere dall’ansia. Quando sono venuti a mancare tanti giocatori ci è venuto un po’ il braccino corto: questo non deve capitare. Lunedì abbiamo mostrato di aver preso coscienza del momento particolare, finora però è mancato l’episodio a favore che avrebbe potuto darci la scossa. Poteva esserlo il colpo di testa di Deiola contro l’Atalanta: trovare il pari in inferiorità numerica avrebbe innescato un processo virtuoso, dandoci più fiducia. Dobbiamo continuare a lavorare sulle cose positive e tirare fuori la sfacciataggine anche nei momenti più complicati”.

Piatek? Maran non nasconde preoccupazione: “I rossoneri erano già una squadra fortissima, con Piatek hanno aggiunto la profondità alla capacità di palleggio. Hanno trovato compattezza e continuità di risultati. Detto questo, dobbiamo pensare a noi stessi, mostrare personalità di squadra andando oltre anche alle nostre risorse tecniche”.

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