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Cagliari, nuovo escape game per Captivita. In un laboratorio misterioso il segreto dell’immortalità

A Cagliari l’escape room Captivita si rinnova. Dal prossimo 15 febbraio sino al 17 marzo al via un escape game evento nel centro della città. Tutto all’insegna del mistero, con un format all’avanguardia che dà modo ai numerosi escaper cagliaritani  di avventurarsi in un vero laboratorio chimico alla ricerca del segreto dell’immortalità. Tra mille stanze che nascondono personaggi tutti da conoscere.

I partecipanti ora non devono semplicemente provare a uscire da una sostanza, con la sola forza dell’ingegno. L’obiettivo infatti è scoprire il mistero che si cela in uno studio da chimico, tra decine di stanze da esplorare, alla caccia del Lazarus virus. «I giocatori devono compiere una missione» spiega il presidente dell’associazione culturale Tiziano Tunerani  «si caleranno nelle vesti di infiltrati di infiltrati in un laboratorio segreto e lì dovranno rubare per conto di una fantomatica organizzazione il lazarus virus, prodigioso elemento chimico capace di riportare in vita i morti».  Un elisir di lunga vita che fa gola a tutti, dunque, e i pretendenti dovranno impadronirsene sfruttando il loro acume  un uno studio molto ampio: «Alcune stanze saranno già aperte. Altre invece verranno scoperte nel corso del gioco, trovando i vari codici di accesso».

Tra serpentine, pozioni, camere oscure e cadaveri da sezionare, gli escaper hanno il compito di preparare l’antidoto per il Lazarus virus, in una modalità horror: «Nel corso del gioco si scopre che questo virus ha dei gravi effetti collaterali. Non è tutto rosa e fiori».

Per Captività quindi, un format innovativo presentato ai numerosi amanti dell’escape room, sempre più interattivo. Tra le novità, infatti, la partecipazione di attori e figuranti interpretanti personaggi della trama su cui si muove il gioco: «Nelle stanze si nascondono alcuni personaggi, interpretati da aspiranti attori di teatro del Cagliaritano. Il ruolo principale è quello di professor Larson, genetista d’Oltreoceno che sperimenta il Lazarus virus. Ma ce ne sono altri, tutti da scoprire e conoscere». Una novità non di poco conto. Ora i partecipanti hanno modo di interagire con i personaggi che ruotano attorno alla storia, rivolgendo loro domande e ricevendo preziosi suggerimenti così come ammonimenti: «Gli attori non seguono un vero e proprio copione, ma recitano a soggetto. Si attengano al loro personaggio, ma danno risposte diverse a seconda delle domande che gli si rivolgono».

Per l’escape room Captivita una nuova formula, gradita sicuramente dagli appassionati di sempre. Ora infatti gli escaper hanno a disposizione 90 minuti per uscire dal laboratorio e gli organizzatori sono pronti a offrire un aiuto concreto alla risoluzione del caso: «Il tempo decorre a partire dal momento in cui ti presenti alla porta del laboratorio» spiega Tiziano Tunerani «questo si trova un luogo misterioso a Cagliari, rivelabile solo a chi partecipa al gioco. Inoltre, noi vogliamo che si arrivi a risolvere la vicenda e quindi siamo pronti a indirizzare chiunque in ogni modo, in caso di necessità». Via dunque i vecchi “aiutini”, a disposizione in numero limitato per uscire dalla stanza; ora invece chi ha bisogno può avere una mano più forte per arrivare a scoprire chi si nasconde dietro la vicenda del Lazarus virus. «Il finale non sarà uguale per tutti – sottolinea Tunerani – ma è a bivi. Tutto dipende dalle scelte che i partecipanti al gioco fanno e dal rapporto che riusciranno a instaurare con i personaggi».

 

 

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