Site icon cagliari.vistanet.it

Donazione organi, per le dichiarazioni di volontà nei Comuni sardi bilancio in chiaroscuro

donazione-d'organi

Bene…ma non ancora benissimo. Si potrebbe sintetizzare così il bilancio relativo al riscontro ottenuto nei Comuni sardi dall’istituto della dichiarazione di volontà, lo strumento che da ormai qualche anno consente ai cittadini, all’atto del rilascio o del rinnovo del documento d’identità, di fornire assenso o diniego all’espianto e alla donazione dei propri organi. Se infatti, negli Uffici Anagrafe dei Municipi dell’Isola, la stragrande maggioranza di coloro che decidono di affrontare la questione mette nero su bianco il suo sì alla donazione, d’altro canto molti utenti preferiscono, per una ragione o per l’altra, evitare di fermarsi a riflettere e di compilare la dichiarazione. Nel Comune di Cagliari, ad esempio, analizzando il periodo di tempo intercorso tra l’1 settembre 2014, giorno in cui nel Capoluogo il progetto debuttò, e lo scorso 28 gennaio, su 71578 persone che hanno richiesto l’emissione delle carte d’identità, appena 14946, circa il 20 percento, hanno scelto di esprimersi sul tema della donazione.  Di questi 14946 cittadini, comunque, ben 13454, oltre il 90 percento, si sono detti favorevoli alla donazione, mentre 1492, una piccolissima porzione, hanno opposto il loro rifiuto.

Una (più o meno) simile disparità tra assensi e dinieghi si è registrata anche nei Comuni dell’hinterland cagliaritano, che negli anni hanno visto primeggiare le risposte affermative con percentuali quasi bulgare. Quella più clamorosa (99,9 percento, corrispondente a 2074 dichiarazioni affermative su 2076 totali) si è registrata ad Assemini, che in questa ideale classifica dei Municipi più generosi precede Quartu Sant’Elena (97,4 percento, con 378 assensi su 388 dichiarazioni), Settimo San Pietro (92,9 percento, pari a 448 consensi su 482 dichiarazioni), Quartucciu (92,5 percento e 833 assensi su un totale di 901 dichiarazioni di volontà), Monserrato (88,2 percento e 730 risposte affermative sulle 828 complessive), Maracalagonis (86,1 percento, con 192 assensi su 223 dichiarazioni), Capoterra (78,2 percento e 334 assensi su 427 dichiarazioni) e Selargius (74,3 percento, con 539 consensi e 186 dinieghi). Prendendo in considerazione la Sardegna nella sua interezza, dove, tra le province, la più solidale risulta essere quella di Cagliari, invece, le dichiarazioni di volontà registrate nei Comuni sono state 61.841, di cui l’83,7 percento affermative e il 16,3 percento negative.

«Si tratta di dati importanti che testimoniano la generosità dei sardi e la bontà dell’iniziativa, portata avanti con discreti risultati dai Comuni – afferma Pino Argiolas, presidente di Prometeo AITF, onlus impegnata da anni al fianco dei trapiantati di fegato -. Le persone che optano per non sottoscrivere la dichiarazione di volontà, però, sono purtroppo ancora molte e perciò c’è tanto da fare: bisogna continuare a sensibilizzare i cittadini, a partire dalle scuole, sulla cultura della donazione». «Inoltre – aggiunge Danilo Fadda, assessore al Personale e agli Affari generali del Comune di Cagliari – è necessario che anche in Italia, e in Sardegna in particolare, si applichi quanto prima il principio del silenzio-assenso, principio per cui non può essere considerato donatore di organi soltanto chi con un documento ha espressamente negato il suo consenso alla donazione. Nel nostro Paese c’è una legge, quella recante la firma del ministro Livia Turco, in cui viene prefigurato questo meccanismo, che, però, in mancanza di un decreto attuativo che lo renda effettivo, esiste esclusivamente sulla carta. Io mi auguro che il Parlamento provveda quanto prima a colmare questa lacuna, è un fatto di civiltà».

Exit mobile version