Inizia tutto una decina di giorni fa, quando i volontari de La Tana di Bau, il canile comunale di Quartu S.E., trovano quel cartello – immediatamente ripostato sui social – che recitava più o meno così: “Con determina 1337 del Dirigente, la Tana di Bau verrà chiusa e dismessa a partire dal 25/09/2019″. Immediata la reazione della presidente Elena Pisu, che ha continuato la sua protesta e martedì sera, insieme ad altri amici e affezionati, si è presentata in Consiglio comunale.
Altrettanto rapida la replica dell’Amministrazione, che ricorda come sia attualmente in corso il nuovo bando per l’assegnazione dell’appalto triennale, per il quale risultano stanziati ben 1,5 milioni di euro. “Non è dato sapere chi vincerà”, scrivono in un comunicato, e “niente vieta alla stessa Tana di Bau di partecipare”. Un bando unico, “necessario per esigenze di economicità”, a sostituzioni dei soliti due bandi, ciascuno collegato a una delle due strutture legate al territorio quartese. La Tana di Bau a Quartu, per l’appunto, e il canile privato Shardana, sito però a Dolianova.
Ma non è dello stesso avviso la Pisu, per la quale “non esistono allo stato attuale strutture sufficienti a contenere le centinaia di cani attualmente affidati”. Una difficoltà reale, alla quale si è finora sopperito grazie “al supporto di Shardana, e che di fatto indica come il bando non sia effettivamente aperto a nessuno delle strutture presenti nel Comune”. In sostanza, per la Pisu, il problema è che non può cessare un servizio pubblico. Non può essere eliminato un canile in quanto in Sardegna non ce ne sono sufficienti a contenere i randagi“.
Durante la seduta di martedì anche la consigliera Brai ha portato all’attenzione dei colleghi la situazione del canile, sottolineando la necessità di avere la massima cura “soprattutto per gli animali e la loro tutela“, ed evidenziando come “ancora nessuna indicazione si arrivata dalla Giunta“.