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Integrazione e salute dei migranti: al via il nuovo piano della Regione per l’accoglienza

«Siamo impegnati a garantire a tutti coloro che ne hanno diritto, accoglienza, assistenza e opportunità di crescita». È quanto ha affermato l’assessore degli Affari generali con delega ai flussi migratori Filippo Spanu durante la conferenza stampa sul progetto “FAMI” (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) sulla gestione dei flussi non programmati, che la Regione ha attuato in collaborazione con l’Ats, l’Azienda per la tutela della salute.

Per il quarto anno consecutivo, la Regione attua il piano dell’accoglienza di secondo livello e dell’integrazione dei migranti, che prevede progetti di volontariato sociale, inclusione attraverso lo sport, attività di sensibilizzazione rivolta alle scuole, agricoltura sociale, assistenza sanitaria e psicologica. Per quanto concerne quest’ultimo punto, la salute dei migranti, il programma, finanziato dal ministero dell’Interno, coinvolge 1262 tra richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Medici e operatori sanitari hanno assistito finora 155 persone, tra cui minori stranieri non accompagnati, che versano in condizioni di vulnerabilità post-traumatica e psicologica. Il ministero dell’Interno, valutando positivamente il progetto, ha deciso di rinnovarne il finanziamento per il prossimo triennio.

«Molte delle persone arrivate in Sardegna nel corso del tempo hanno presentato disagio psicologico per via dei traumi derivanti da tragiche esperienze che ognuno di loro ha vissuto – afferma Silvana Tilocca, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Ats Assl di Cagliari – Le abbiamo assistite e continueremo a farlo. Garantiamo assistenza sanitaria a tutti, indipendentemente da nazionalità e colore della pelle, e questo piano ha ricadute positive anche per i sardi stessi, la cui salute viene di conseguenza tutelata».

Il progetto della Regione comprende anche la cooperazione internazionale per contribuire a migliorare le condizioni di vita delle persone direttamente nei propri paesi. Questi progetti includono percorsi creativi e innovativi per i giovani senegalesi, cooperazione Sardegna-Senegal per lo sviluppo sostenibile territoriale e cooperazione con l’Uganda, che ospita circa 950 mila rifugiati.

L’assessore Spanu è intervenuto anche sulla questione dei flussi dall’Algeria: «Nonostante siano diminuiti, gli sbarchi diretti sono comunque costanti e purtroppo recentemente ci sono state anche delle vittime. La Regione, in collaborazione con il governo algerino, ha messo a punto un piano di dissuasione delle partenze dal paese nordafricano» . Per ricordare le vittime del naufragio, il 26 gennaio l’assessore sarà a Sant’Antioco, dove verrà depositata una corona di fiori davanti all’Isola del Toro. Un altro importante nodo da sciogliere è quello che riguarda il Cpr di Macomer: «Il ministro Salvini ha assicurato che aprirà ai primi di aprile – continua Spanu – ma i fatti sono altri: a oggi non è stato ancora fatto il bando e dubito che il centro possa aprire nei prossimi mesi».

Nel ricordare la decisione della Regione Sardegna di ricorrere alla Corte costituzionale, insieme ad altre 6 regioni, contro il decreto Sicurezza, Spanu ha anche annunciato che il presidente Pigliaru ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella quale si chiede di intercedere presso il governo italiano affinché firmi il Global Compact, documento delle Nazioni Unite sul diritto delle popolazioni alla migrazione.

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