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Pap test, lo strumento di screening per identificare i tumori al collo dell’utero. La parola alla ginecologa

donna

Non sempre le giovani – e non solo – donne capiscono l’utilità del pap test. Si tratta di un esame importantissimo, ecco perché andrebbe effettuato con regolarità. La ginecologa mogorese di nascita e villagrandese d’adozione Simona Melis aiuta a comprenderne appieno l’urgenza. «Il pap test è uno strumento di screening (eseguito in donne sane asintomatiche) volto a identificare un’eventuale tumore del collo dell’utero (o cervice uterina) o lesioni in stadio più precoce che potrebbero evolvere verso una patologia maligna. È consigliato eseguirlo ogni tre anni a partire dai 25 anni d’età o a partire dall’inizio dell’attività sessuale (più frequentemente in caso di promiscuità sessuale)», spiega Melis.

Simona Melis

«La quasi totalità del tumore della cervice uterina è determinato da un’infezione da Papilloma virus (HPV), del quale esistono oltre cento tipi diversi, responsabili di diverse patologie: da quelle benigne come le verruche cutanee e i condilomi anogenitali, ai tumori maligni come il cancro del collo dell’utero, il cancro del cavo orale, il cancro dell’ano, esofago e laringe. Aver contratto un’infezione da HPV non significa avere la certezza della malattia: una buona percentuale dei casi infatti regredisce spontaneamente. L’HPV viene trasmesso essenzialmente attraverso i rapporti sessuali: rapporti sessuali non protetti,  rapporti orali attraverso il contatto tra mucosa orale e genitali, più raramente dal contatto con superfici precedentemente utilizzati da portatori dell’infezione».

Ma perché bisogna effettuare l’esame con regolarità? «Dalla pericolosità del tipo di lesioni che possono essere causate dal virus, si evince l’importanza dell’esecuzione del pap test a cadenza regolare. È un esame assolutamente indolore, eseguito durante una comune visita ginecologica, attraverso il prelievo tramite spatola e/o scovolino di muco dalla superficie del collo dell’utero e dal canale cervicale. Successivamente viene eseguito sul campione l’esame citologico sulle cellule desquamate dalla cervice uterina, allo scopo di identificare lesioni cellulari sospette». «Va detto che eseguire regolarmente il pap test non significa eseguire una vera e propria prevenzione: l’unica prevenzione possibile (seppur parziale) è quella fornita dall’utilizzo del preservativo e, allo stato attuale, dalla vaccinazione contro diversi ceppi dell’HPV ad alto rischio oncogeno» specifica Melis. «Numerosi studi scientifici ne hanno promosso la somministrazione alla popolazione adolescente di entrambi sessi allo scopo di ridurre il rischio del contagio».

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