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“Fatemi restare a Budelli, non chiedo nulla in cambio”: Mauro Morandi scrive al presidente del Parco

Mauro Morandi - Foto dal profilo Facebook

Mauro Morandi - Foto dal profilo Facebook

«Fatemi restare qui, non chiedo nulla in cambio». Sono parole, semplici, educate e sincere quelle che il custode di Budelli Mauro Morandi scrive al presidente dell’Ente Parco de La Maddalena Fabrizio Fonnesu, che nei giorni scorsi gli aveva inviato un avviso di sfratto dall’isola. L’anziano custode in una lunga lettera rivolge un accorato appello a Fonnesu, spiegandogli le ragioni, del cuore, della mente e del corpo che non gli permettono di immaginare un futuro lontano da Budelli, dopo 29 anni di vita solitaria sull’isola.

Ecco il testo integrale della lettera:

«Gentile Ingegner Fabrizio Fonnesu,

riscontro la Sua lettera consegnatami venerdi u.s. dalla P.G. e dopo che il suo contenuto, già da oltre 10 giorni, era stato ampiamente diffuso dai giornali, per precisarLe quanto segue.

Sono arrivato a Budelli 29 anni fa e, come forse già saprà, la mia permanenza sull’isola e l’utilizzo della “casermetta” come mia abitazione è stato legittimo in quanto la società proprietaria aveva sottoscritto con me un contratto, affidandomi la custodia dell’isola e, da allora, qui ho trasferito la mia residenza anagrafica.

A seguito del fallimento della società proprietaria, l’isola è stata messa all’asta e, in fase di aggiudicazione, il giudice ha stabilito che avrei potuto restare, nominandomi curatore del bene fino all’effettivo subentro del nuovo proprietario nella gestione dell’isola.

Perciò io non ho mai occupato abusivamente Budelli.

Ho dedicato la mia vita a Budelli, ho sempre cercato di salvaguardare l’isola e la sua spiaggia, con amore e dedizione, anche quando il Parco non era ancora stato istituito e nessun ente pubblico si curava della tutela della spiaggia rosa, perché l’ho sempre considerato un mio dovere di cittadino, che ha l’obbligo di proteggere un bene che è della collettività e, perciò, anche mio.

La mia vita, da quasi trent’anni, è solo questa ed è qui, sull’isola di Budelli:

mi sono occupato di tenere puliti i sentieri, di raccogliere l’immondizia che arriva dal mare, di cacciare i trasgressori che entrano a Cala di Roto, chiamando la Capitaneria quando si rifiutano di andarsene, di dare spiegazioni sulla singolare origine del colore rosa della spiaggia e sulla sua rara composizione, fin da quando non c’erano le guide del parco. E questo lo faccio ancora perché le guide sono presenti solo alcune ore al giorno mentre i visitatori arrivano dalle 8 del mattino fino ad oltre le 20 di sera.

Ultimamente, da 2 anni, cerco anche di far capire che la bellezza non va adoperata, ma amata e rispettata, che la bellezza non va vista solo in superficie, che induce a desiderare di possedere, ma va approfondita per arrivare ad amare e perciò rispettare, cercando di svolgere il compito di un educatore, quale sono stato nella scuola.

Questa è la missione che mi sono dato, che vorrei portare avanti fino alla fine dei miei giorni, quale mio piccolo contributo per salvare una natura che l’uomo sta distruggendo.

Il mio unico desiderio, che è la mia stessa ragione di vita, è quello di continuare a fare ciò che ho sempre fatto, senza pretendere nulla in cambio. Sono disposto a firmare un’ampia liberatoria per il Parco, che includerà anche la rinuncia a qualsiasi compenso per la mia attività passata, presente e futura.

Molti mi hanno detto che sono un valore aggiunto e che attiro visitatori da tutto il mondo, perché la bellezza di Budelli è stata conosciuta dal mondo anche attraverso le mie fotografie, che su Google Maps hanno raggiunto 2.557.658 visualizzazioni.

Chiedo solo di poter restare a Budelli. Comprendo la decisione del Parco di eseguire dei lavori sulla costruzione di Cala di Roto da me abitata ma credo che, trattandosi di opere di minima entità, con una buona organizzazione degli stessi, la mia permanenza sull’isola non sia affatto pregiudizievole o di ostacolo.

D’altra parte non ho altro posto in cui poter stare, né saprei dove andare, né dove e come trasferire le cose di mia proprietà.

Dato che l’Amministrazione del Parco non esclude forme di collaborazione con me, sono fin d’ora disponibile ad offrire la massima collaborazione per ciò che il Parco vorrà attribuirmi. Ma qualunque forma di collaborazione mi verrà offerta presupporrà, necessariamente, la mia permanenza sull’isola di Budelli e, quindi, l’utilizzo della costruzione esistente. Chiedo, perciò, che mi sia consentito di restare a Budelli, con tutte le precauzioni che il Parco vorrà imporre.

Confido nella Sua attenzione a questa mia e spero che prenderà in considerazione il suo contenuto.

Le porgo i miei migliori saluti.

Mauro Morandi»

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