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Il viaggio di Autunno in Barbagia: saliamo a Fonni, il paese più alto della Sardegna

Fonni sotto la neve.

Nuovo fine settimana all’insegna della natura, della storia e della cultura che ci svela il favoloso viaggio di Autunno in Barbagia. Il consueto appuntamento con le ricchezze del cuore isolano sta per giungere al capolinea, ma non prima, però, di svelare altri gioielli dell’entroterra barbaricino. Per il ponte dell’Immacolata, la mostra itinerante che anima la stagione autunnale sarda, articolerà il suo appuntamento in due giornate ricchissime e indimenticabili: prossime destinazioni saranno le “cortes” di Fonni e di Ortueri , che ci attendono tra folclore, artigianato e buon cibo, dall’8 al 9 di dicembre. Oggi, in questo viaggio alla scoperta dell’anima della Barbagia, vogliamo scalare le cime più alte dell’Isola, per raggiungere quel paese che si afferma anche come unica capitale sciistica sarda: saliamo a Fonni, il paese più alto della Sardegna.

Fonni, le montagne del Gennargentu – Fonte www.sardegnaturismo.it

Fonni, scorcio del paese – Fonte www.sardegnaturismo.it

Rinomata meta turistica, Fonni è un pittoresco borgo di montagna che si incontra nella Barbagia di Ollolai. Per raggiungerlo, occorre inerpicarsi tra le cime più elevate dell’Isola, perché questo paesino sonnecchia a 1000 metri di altitudine, avvolto dalle imponenti braccia del Gennargentu, in un territorio incontaminato e selvaggio, dove boschi, canyon, valli, fiumi e sorgenti si adoperano per creare scenari favolosi. Qui, la natura si apre immensa agli occhi di chi la contempla, uno spettacolo di luci e colori scandito dal silenzio ovattato della montagna che, con le sue tonalità sorprendenti, diventa regina del tempo e annuncia il lento mutare delle stagioni. Il bianco candido della neve va in scena d’inverno, l’arcobaleno di peonie, genziane e rose canine fanno sbocciare la primavera, il verde brillante veste le valli in estate e l’ocra, l’arancione e il rosso dipingono i boschi per scaldare l’autunno: sono i colori di paesaggi straordinari che, con garbo, seducono l’anima. La montagna è non solo regina della natura, ma anche spirito del borgo e della sua comunità: la si respira a passeggio per le vie del paese, dove alcune delle tipiche dimore in pietra locale conservano ancora le “scandulas”, arcaiche tegole in legno, e la si legge negli sguardi degli abitanti, che mostrano fieri il fascino della cultura pastorale. Incoronato come paese più alto della Sardegna, Fonni è una celebre località turistica per gli sport di montagna ed è noto come la meta sciistica sarda per eccellenza: ai piedi del monte Bruncu Spina e del monte Spada, sorgono gli impianti di risalita, una tappa frequentatissima durante gli inverni isolani. Questo borgo, però, è frequentato anche durante il resto dell’anno, per le suggestioni dell’abitato, impreziosito da magnifici murales, e per l’atmosfera rigenerante, regalata dalle sue ricchezze naturalistiche. Un pregio che in passato rapì anche il premio Nobel Grazia Deledda: «Fonni, quel bizzarro paese adagiato sulla cima di un monte, come un avvoltoio in riposo; d’inverno il paese era quasi deserto, perché i numerosi pastori nomadi che lo popolavano, uomini forti come il vento e astuti come la volpe, scendevano con le greggi nelle tiepide pianure meridionali, ma durante il bel tempo un bizzarro vivaio di cavalli, di cani, di pastori vecchi e giovani animava le straduccole», così la scrittrice descriveva lo spirito del borgo. Certo, da allora, qualcosa a Fonni è cambiato, ma non nella sua gente, genuina, ospitale e, soprattutto, fortemente ancorata alle tradizioni del mondo agro-pastorale. Tradizioni che marchiano l’artigianato e la cucina, con i celebri biscotti savoiardi, che si ascoltano attraverso il magnifico Canto a Tenore e che si esprimono anche nel Palio di Fonni, (noto anche come Palio dei Comuni), una corsa di cavalli montati a pelo che si svolge ogni anno, nella prima domenica di agosto, per omaggiare la tradizione equestre del paese: la gara, a cui partecipano anche i fantini di comuni esterni alla Sardegna, è scandita da rituali antichissimi, quali “S’Istangiartu”, la processione dei cavalieri guardiani che portano lo stendardo della Madonna dei Martiri, e “Sas Parillias”, le spettacolari acrobazie sui cavalli in corsa, con cui i pastori confrontavano le proprie abilità. Altro simbolo della cultura pastorale è il cane di Fonni, il “Pastore fonnese”, una razza canina endemica le cui origini risalirebbero all’epoca romana e che nei secoli è stato un fedele compagno nella dura vita dei pascoli. A Fonni, infine, oltre alle tradizionali feste religiose, prima fra tutte quella in onore della Madonna dei Martiri, non mancano i suggestivi riti del carnevale, “Su Arraseare Onnesu”; ad animarlo sono “Sos Buttudos”, dei guardiani coperti da un mantello in orbace e con campanacci, che tengono al guinzaglio “S’Urthu”, l’orso, vestito di pelli di montone o caprone e con un campanaccio al collo: un rituale simbolico che rappresenta la quotidiana lotta dell’uomo contro gli elementi della natura.

Fonni, tradizione equestre – Fonte www.cuoredellasardegna.it

Fonni, Is Pariglias – Fonte visit Fonni, pg FB

Fonni, Sos Buttudos e S’Urthu – Foto di Cristiano Cani, Fonte www.flickr.com

Fonni, tradizioni – Fonte www.sardegnaturismo.it

Natura selvaggia e seducente, ricca cultura pastorale, un’antichissima razza canina e suggestivi riti carnevaleschi: ecco perché raggiungere questo paese, il cui nome – in sardo ‘Onne o Fonne – ha origini misteriose. Per alcuni studiosi l’etimo sarebbe connesso al fitonimo protosardo “Tzonni”, “giunco spinoso”; per altri, alla voce fenicia “phanna” che indica “bell’aspetto” o “bella vista”. Studi recenti, invece, legano le origini all’epoca romana, facendole derivare dall’antica città di Sorabile, distrutta e incendiata dai Vandali, ancor prima della caduta dell’Impero Romano.

Fonni, per le vie del paese sotto la neve – Fonte Visit Fonni PG FB

Fonni, murales nel paese – Fonte www.sardegnaturismo.it

Fonni, murales – Fonte www.sardegnaturismo.it

BREVI CENNI STORICI. Al di là delle misteriose origini del nome, la storia di Fonni è antichissima e comincia tra la fine del IV e l’inizio del III millennio a. C., quando, tra le montagne, si stanziò l’antico popolo dei Sardi: numerosi menhir e domus de janas raccontano gli usi e le credenze del principio della storia dell’uomo. Più di quaranta nuraghi, invece, mostrano i trascorsi della civiltà nuragica: il sito di Gremaru è l’emblema di quel passato straordinario, dove le genti di Sardegna costruirono un’eccezionale opera di ingegneria idraulica, con cui sfruttavano le sorgenti di montagna non solo per le necessità quotidiane, ma anche per sacri rituali. Il territorio fonnese fu calpestato anche dai Romani. Nei pressi dell’abitato, sorgeva l’antica città di Sorabile, “mansio” della storica strada “Per Mediterranea”, che ospitava anche un santuario dedicato a Silvano, divinità protettrice del bosco, collegata anche al culto barbaricino degli spiriti delle selve: la “mansio” fu distrutta e incendiata dai Vandali nel V secolo d. C.. È nel Medioevo, però, che si ha certezza sull’esistenza del paese, quando Fonni apparteneva al Giudicato di Arborea, a cui forniva numerosi guerrieri. Con la conquista degli Aragonesi, le terre fonnesi furono infeudate a diversi nobili iberici e il centro divenne sede dell’amministrazione baronale della Barbagia di Ollolai. Dalla metà del Seicento sino al 1811, il paese fu dilaniato da sanguinosi scontri contro i paesi confinanti, poiché estromesso dall’uso dei pascoli del cosiddetto “Monte Indivisu”, prima gestiti in condivisione: i pastori fonnesi si opposero a quella decisione, prima spagnola e poi sabauda, e ottennero la cessione di un terzo di quelle terre, necessario per la loro sopravvivenza, dietro il pagamento di un canone ai paesi vicini. Nel 1969, i pastori fonnesi si ribellarono nuovamente, unendosi ai pastori orgolesi nella nota “rivolta di Pratobello”, contro la decisione del governo italiano di costruire un poligono di tiro nei pascoli tra Fonni e Orgosolo.

Fonni, scorcio del paese – Fonte Visit Fonni, Pagina FB

Fonni, antichi mestieri – Fonte www.cuoredellasardegna.it

Fonni, costumi tradizionali – Fonte Visit Fonni, Pagina FB

COSA VEDERE. Tra storia, natura, cultura e tradizioni, Fonni è un borgo ricco di fascino. Per ammirare quello del suo passato millenario, i monumenti preistorici abbondano e, oltre ai menhir e alle domus de janas, tra cui quella di Dronnoro nei pressi dell’omonimo nuraghe, interessante è il sito di Logomache che conserva i resti di un nuraghe centrale, racchiuso da un bastione con tre torri e circondato da diverse capanne, risalente all’età del Bronzo. Perla preistorica di Fonni è la necropoli nuragica di Madau, risalente al Bronzo finale, formata da quattro tombe di giganti, affascinanti monumenti sepolcrali che presentano la forma “ a testa di toro”, antica divinità sarda. Altro gioiello è il santuario di Gremaru, sito nei pressi della necropoli, che conserva uno straordinario acquedotto preistorico, antico sistema di raccolta e di distribuzione dell’acqua (XIII – IX secolo a. C.): la struttura era sfruttata anche per i riti sacri dedicati al culto dell’acqua, che avvenivano nei vari templi che la circondano. Il fascino di Fonni è anche nel suo centro storico, dove tra strette e intricate viuzze svettano magnifici luoghi di culto, testimoni di una forte spiritualità. Tra questi spicca la chiesa di San Giovanni Battista, in stile tardo-gotico: in occasione delle celebrazioni del Santo, il 24 di giugno, si prepara “su cocone de frore”, il pane rituale portato in processione dai cavalieri. Magnifico è poi il santuario della Madonna dei Martiri, edificato nel Settecento: la basilica conserva una straordinaria cripta e, insieme al convento francescano e all’oratorio di San Michele che lo affiancano, si affaccia su una piazza racchiusa dalle “cumbessias”, un tempo destinate ai pellegrini. Passeggiando nel centro, inoltre, potrete ammirare i bellissimi murales che raccontano la vita quotidiana, passata e presente, della comunità e che vi condurranno al Museo della Cultura Pastorale, ospitato in una tipica abitazione ottocentesca, in cui si trovano anche alcuni arredi originari dell’epoca.

Fonni, necropoli di Madau – Fonte www.sardegnaturismo.it

Fonni, area archeologica Gremanu – Fonte www.sardegnaturismo.it

Fonni, tomba dei giganti Madau – Fonte www.sardegnaturismo.it

Fonni, area archeologica Dronnoro – Fonte www.visitfonni.com

Fonni, cripta Santuario dei Martiri – Fonte www.sardegnaturismo.it

Fonni, parrocchiale San Giovanni Battista – Fonte www.lamiasardegna.it

NATURA. Scrigno del fascino di Fonni è, però, la sua natura selvaggia – parte integrante del Parco del Gennargentu – dove svettano alcune delle cime più elevate dell’Isola, il Bruncu Spina (1829 m.) e il monte Spada (1595 m.). Il patrimonio naturalistico fonnese è richiamo turistico non solo d’inverno, per via delle copiose nevicate che lo tramutano in località sciistica, ma anche nelle altre stagioni, un luogo ideale per percorrere i numerosi sentieri di trekking che conducono alle pendici della “Porta d’Argento”, tra canyon mozzafiato, fiumi, sorgenti e valli, ornate di ginestre, elicriso e timo. I boschi secolari di rovella, leccio, tasso e quercia, che si alternano a numerose essenze arboree, sono rifugio per numerose specie faunistiche, quali il muflone, il cinghiale, il gatto selvatico, ma anche l’aquila reale, il falco pellegrino e la pernice sarda. Sulle cime dei rilievi montuosi il panorama è sorprendente: la vista spazia su tutto il Nuorese, dal monte Limbara alla cima Pasada, coronata dal nuraghe Carussia, in cui si trova il santuario della Madonna del Monte. Altre interessanti località sono, poi, il lago artificiale del Golossai, lo specchio d’acqua più alto dell’Isola, situato su una stretta e profonda gola e circondato da fitte foreste, e la valle di Aratu, modellata dall’omonimo rio, un’area stretta e aspra, ma ricoperta da una folta vegetazione. Infine, merita una menzione speciale, il Parco Donnortei, struttura ricettiva e importante oasi naturalistica che si afferma come sito di interesse comunitario per il monitoraggio e la salvaguardia di specie uniche, quali il cervo sardo, il daino e il muflone.

Fonni, parco nazionale del Gennargentu – Fonte www.sardegnaturismo.it

Fonni, parco Donnortei – Fonte Parco Donnortei Pg FB

Fonni, massiccio del Gennargentu – Fonte www.sardegnaturismo.it

Fonni, giovane muflone – Fonte Parco Donnortei, Pagina FB

Fonni, parco Donnortei – Fonte Parco Donnortei, pg FB

Fonni, natura circostante – Fonte Parco Donnortei, Pagina FB

CUCINA E ARTIGIANATO. Il fascino di Fonni è anche da gustare, a tavola, grazie a prodotti genuini che sono il frutto della storica cultura pastorale. Sono tanti i sapori che stupiscono, dal pane ai salumi, dai formaggi alle carni arrosto. Oltre ai piatti tipici, quali “su pani vrattau” e “su lampastu”, il minestrone fonnese, eccellenza locale sono i celebri biscotti savoiardi, simbolo del paese. In merito all’artigianato, le eccellenze spaziano dalla ceramica ai tappeti, dalle lavorazioni del legno, del marmo e del ferro alla pregiata filigrana.

Fonni, i biscotti tipici – Fonte www.cuoredellasardegna.it

Fonni, i sapori locali – Fonte Visit Fonni Pagina FB

Fonni, il pane votivo – Fonte www.cuoredellasardegna.it

Fonni, artigianato locale – Fonte Visit Fonni Pg FB

 

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