«La Prefettura di Nuoro ha revocato il bando di gara europea per la gestione del Centro di permanenza per i rimpatri di Macomer. Il CPR, negli accordi tra Ministero, Regione e Comune doveva servire da dissuasore per gli sbarchi dall’Algeria destinato alla detenzione amministrativa di 90 giorni per il rimpatrio. Questo a sostegno della sicurezza dei cittadini sardi, e con precise tutele di dignità umana per i destinatari dei provvedimenti di detenzione». Così l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu.
«Ora, senza alcun accordo con la Regione e gli Enti Locali il Ministero – aggiunge Spanu – stravolge le regole e rinvia sine die il bando. Tra le motivazioni della revoca si parla anche di riduzione dei costi di gestione, quindi è da presumere che la qualità media dei servizi sarà diminuita o che, peggio, si valuta di aumentare non solo il periodo di detenzione (cosa assolutamente non condivisa) ma di aumentare i numeri delle presenze».
«Dopo aver inutilmente, per mesi, chiesto un confronto con il Ministro Salvini, la Regione – spiega l’assessore – non ha avuto alcun riscontro e nel frattempo vengono cambiate in corsa le regole oggetto di accordi sottoscritti. È evidente che il CPR in queste condizioni cambia radicalmente le sue caratteristiche. E tale scelta, che stravolge gli accordi, non potrà trovare la condivisione della Sardegna, unica Regione fino a oggi ad aver dato, a precise condizioni il suo assenso».
«Stupisce infine che mentre si afferma ovunque di voler rafforzare la sicurezza dei cittadini vengano compiuti atti che porteranno inevitabilmente a smontare proprio gli strumenti (come il CPR di Macomer) tanto faticosamente impostati per un governo effettivo dei flussi irregolari, quale quello algerino».