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Dibattito sui rifiuti, Pigliaru: “M5S e Lega prendano esempio dalla Sardegna”

salvini di maio pigliaru

«Nel dibattito furbetto tra due vicepremier su gestione dei rifiuti, sembra che ci sia un Nord virtuoso e un Sud disastroso. Mai nessuno che citi il caso della Sardegna, un grande successo che merita di essere conosciuto da tutti in Italia». Così il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru interviene nella polemica in corso tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla necessità o meno di utilizzare gli inceneritori per risolvere le crisi di smaltimento esistenti in alcune regioni italiane.

«Dati ISPRA 2016 su raccolta differenziata in Italia: nord 64%, centro 48, sud 37 – illustra il governatore sardo -. La Sardegna, con il 59,6% era al 6° posto tra le regioni italiane, dopo Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Friuli ed Emilia Romagna.  E nel 2017 stiamo migliorando ancora: siamo a circa 63%. (Poco più di dieci anni fa eravamo tra le regioni peggiori)».

«Negli anni la Sardegna ha costruito un sistema di gestione di rifiuti integrato che rende la nostra regione tra le più virtuose d’Italia, una vera eccellenza – rimarca Pigliaru -. Noi abbiamo ulteriormente migliorato una situazione già buona. Dal14 ad oggi abbiamo destinato 25 milioni alla realizzazione di impianti di compostaggio di ultima generazione, 7 alla chiusura delle discariche e 3 a 40 ecocentri.Abbiamo un Piano regionale dei rifiuti all’avanguardia in linea con le direttive europee, premiamo i Comuni che differenziano bene, puntiamo su diffusione, riuso e riciclo. Smaltiamo nei termovalorizzatori (temporaneamente 2, ma a regime sarà uno ) solo la parte che resta, quella che non si può eliminare altrimenti, e in questo processo produciamo energia».

«Il nostro no deciso è alle discariche – conclude il presidente della Regione Sardegna – e nel solo 2018 abbiamo investito circa 2 milioni e mezzo di euro in azioni di recupero ambientale di aree degradate da abbandono di rifiuti, compresa la raccolta e il conferimento ad appositi di impianti di recupero o smaltimento, affiancati ad interventi di informazione, dissuasione ed educazione ambientale, con l’importantissimo coinvolgimento delle scuole».

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