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Cagliari, uno spreco solare: spesi più di 700mila euro per 5 impianti fotovoltaici mai entrati in funzione

Più di settecentomila euro spesi, cinque impianti installati ma zero benefici per la comunità: non tornano assolutamente i conti del progetto comunale che qualche anno fa avrebbe dovuto portare il fotovoltaico in alcuni edifici pubblici cagliaritani.

Come ben dicono i numeri, infatti, al momento, le buone intenzioni del Municipio di via Roma hanno partorito solo un gigantesco flop. O peggio, per meglio dire, un grande spreco di soldi pubblici. Soldi usciti dalle tasche dei contribuenti cagliaritani e sardi in generale, che hanno fornito risorse destinate a finanziare l’allestimento di opere mai entrate in funzione.

IL PROGETTO

Era il 2008 quando la Giunta cagliaritana, guidata da Emilio Floris, decise di puntare sull’energia solare investendo sulla realizzazione di un numero allora ancora imprecisato di impianti fotovoltaici. Divenuto esecutivo e superato il vaglio dei pareri, tecnici e non, il progetto venne approvato dall’amministrazione Zedda il dodici dicembre del 2011: esso prevedeva l’installazione di cinque impianti in altrettanti edifici pubblici di Cagliari (le sedi della Municipalità e degli istituti scolastici di via delle Fosse Ardeatine, di via Garavetti, di via Caboni e di via Venezia), che, negli anni successivi, vennero effettivamente dotati delle apparecchiature. Peccato però che, oggi, a circa sette anni dalla approvazione definitiva del progetto, costato oltre 718mila euro, di cui circa 119mila versati dalla Regione e ben 598.677 fuoriusciti dalle casse comunali, nessuna di queste strumentazioni sia attiva.

«Qui ancora è tutto fermo, attendiamo novità», fanno sapere infatti dalla Municipalità e dalle scuole, dove il ritornello è ripetuto dai presidi. Uno di loro, Valentino Pusceddu, dirigente dell’istituto “Giacomo Leopardi” di Pirri, prova anche ad approfondire la questione. «Penso che sia un problema di pianificazione: il progetto si è arenato perché il Comune non ha approntato un piano per la manutenzione ordinaria di queste apparecchiature».

Sta davvero in questa carenza l’inghippo? Difficile saperlo: da via Roma, infatti, malgrado le insistite sollecitazioni, anche di chi scrive, non sono arrivate risposte. Bisognerà aspettare ancora tanto? [Giacomo Perra].

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