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Regionali, giochi aperti nel centrodestra in attesa del nome del candidato governatore

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Si sta scaldando nel centrodestra la partita di avvicinamento alle prossime elezioni regionali. Mentre, dall’alto della sua supremazia nazionale, la Lega continua a tenersi stretta la leadership della coalizione, l’unità ritrovata ha ringalluzzito Forza Italia Sardegna, che ora, come altri suoi rinvigoriti alleati, sembra non volersi porre limiti.

Ricucito lo strappo delle settimane scorse con due decisivi vertici chiarificatori, gli azzurri infatti adesso rivendicano un ruolo trainante all’interno del sodalizio, una rivendicazione che, tradotta in soldoni, sta a indicare la rinata ambizione di esprimere un proprio candidato governatore. Un’idea di nominativo esiste già tra i maggiorenti del partito e, stando alle indiscrezioni, corrisponderebbe al profilo dell’eurodeputato e ormai ex “ribelle” Salvatore Cicu, firmatario, non più tardi dello scorso 15 ottobre, insieme alla consigliera regionale Alessandra Zedda ed altri quattro dissidenti, di un documento contrario alla linea del coordinatore Ugo Cappellacci.

Al momento si tratta, come detto, solo di una voce ma l’ipotesi pare abbastanza credibile. Anche perché l’identikit del presidente ideale tracciato dallo stesso Cicu assomiglia molto ad un autoritratto. «Deve essere una personalità di grande competenza ed esperienza che conosca a fondo le dinamiche europee», ha spiegato l’ex sottosegretario di Stato, precisando di parlare esclusivamente a titolo personale.

L’”autoinvestitura” di Cicu non preclude comunque altri scenari. Uno tra i vari conduce all’autorevole serbatoio rappresentato dalla società civile e, in particolare, alla rigorosa figura di Ines Pisano, il magistrato del Tar del Lazio originario di Bosa autoiscrittosi nei giorni scorsi alla corsa per Villa Devoto. In realtà, nonostante l’appoggio di circostanza dell’eurodeputato – «Non c’è alcuna preclusione nei suoi confronti» – quest’ultima sembra una pista poco percorribile anche se, considerato il momento di incertezza, nulla si può escludere.

Resta poi in ballo il nome di Stefano Tunis che già da diverse settimane sta girando la Sardegna con il suo tour “Sardegna 2020”, che agli addetti ai lavori è suonata decisamente come un’autocandidatura. 

Se i giochi in Forza Italia, insomma, sono ben lontani dall’essere fatti, la situazione pare molto più chiara e nitida in casa Lega. Qui, malgrado l’assenza di un’investitura ufficiale, un nome c’è da tanto tempo ed è quello di Christian Solinas, segretario del Partito sardo d’Azione, con cui il Carroccio ha stretto un accordo. Per soppesare l’esatta portata della sua figura di aspirante governatore, molto probabilmente bisognerà aspettare novembre e l’arrivo in Sardegna di Matteo Salvini, che vanta una sorta di diritto di precedenza sulla scelta del candidato e sarà nell’Isola, anche e soprattutto, per far conoscere e valere le sue indicazioni.

Altro appuntamento fondamentale per capire equilibri e destini elettorali del centrodestra sarà poi la riunione di confronto della coalizione. Al “tavolo” prenderanno parte pure i Riformatori, che, seguendo l’esempio di Forza Italia, hanno deciso di dare battaglia e di presentare un proprio candidato. «Ufficializzeremo il nome in occasione dell’incontro», ha spiegato alla stampa il coordinatore regionale Pietrino Fois. «Prima non sarà possibile per rispetto della dignità del tavolo».

Infine c’è Fratelli d’Italia che già da molto tempo ha presentato la candidatura autonoma del consigliere regionale Paolo Truzzu, anche se da parte del partito di Giorgia Meloni è molto probabile una convergenza su un candidato condiviso da tutto il centrodestra. 

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