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La splendida figura di Nicolò Barella in maglia azzurra

Nicolò Barella contro la Polonia

Nicolò Barella contro la Polonia

«È uno dei migliori giocatori in Italia, deve giocare titolare in Nazionale». Lo aveva detto il 16 settembre scorso un certo Andrea Pirlo, uno che a giocare in mezzo al campo era talmente bravo che in tutto il mondo lo chiamavano il “Maestro”. Forse Nicolò Barella maestro non lo è ancora – ad oggi ha molto più da imparare che da insegnare – ma la doppia  della Nazionale italiana contro Ucraina e Polonia ha dimostrato non solo che il centrocampista cagliaritano è all’altezza degli altri 10 compagni, ma che probabilmente è già uno dei migliori.

Grinta, presenza fisica, contrasti, palloni recuperati, giocate di qualità ma mai stucchevoli, tanta corsa e qualche occasione da gol. Sia contro l’Ucraina che contro la Polonia, Barella ha mostrato il suo repertorio senza alcun timore reverenziale o eccessiva spavalderia. Due gare disputate con naturalezza e con un solo obiettivo nella testa: giocare bene a pallone. Pochi prima di lui possono dire di aver impressionato così tanto al loro esordio in maglia azzurra. Vengono in mente Totti e pochi altri. 

Un colpo di fulmine improvviso e reciproco tra il gioiellino rossoblù e la Nazionale, di cui si sono accorti già molti addetti ai lavori, i telecronisti Rai in primis. Mancini sembra avergli ritagliato appositamente il suo fazzoletto di campo preferito. Da mezzala pura Barella riesce a esprimere tutto il suo potenziale, unendo qualità e quantità in modo uniforme. Il tecnico jesino ha voluto insistere sugli stessi 11 in entrambi i match, cambiando poco anche in corso d’opera. Tutto quindi fa pensare che Barella possa diventare un titolare fisso della selezione azzurra. 

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