Site icon cagliari.vistanet.it

La cucina sarda in piazza: alla scoperta delle tante bontà dell’isola

Culurgiuonis (Foto Flickr Creative Commons)

Culurgiuonis (Foto Flickr Creative Commons)

Si è concluso da poco a Civitavecchia l’evento Percorsi di gusto, che ha visto fra i protagonisti anche la Sardegna con la sua cucina deliziosa. Il 21, 22 e 23 settembre scorsi la città, che fa parte della città metropolitana di Roma Capitale, ha ospitato la manifestazione dedicata allo street food nazionale e internazionale offrendo ai visitatori ben 60 stand di leccornie e delizie da tutto il mondo.

La cucina sarda ha avuto il suo spazio nel Villaggio Sardegna, in Piazza Calamatta, affidato allo staff di Invitas, con espositori da ogni parte dell’isola. Gli avventori hanno potuto degustare i piatti tipici sardi in versione street food: d’altro canto, non è un mistero che il cibo sardo è delizioso anche in questa versione atipica. 

Non è poi così raro, infatti, vedere gli ingredienti deliziosi della tradizione culinaria dell’isola costituire il companatico di panini fatti il tipico pane sardo, una versione “a chilometro zero” del famoso sandwich (non tutti sanno che il nome deriva dal Conte di Sandwich, che era solito preparare un panino ripieno di carne durante le lunghe sessioni di gioco).
Gli amanti del cibo sardo e tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla tradizione culinaria isolana hanno avuto dunque la possibilità di capire perché la cucina
made in Sardinia ha sempre più successo ovunque nel mondo.

Oltre alle bontà sarde, l’evento è stato anche l’occasione di scoprire un po’ della ricca cultura sarda, con l’esibizione delle maschere sarde (nello specifico, la maschera tradizionale di Sestu) e un concerto di launeddas.

Tra i protagonisti dell’evento, il noto chef Manuele Fanutza, che ha proposto ai visitatori una propria versione delle irresistibili seadas, farcite con alcuni fra i migliori mieli sardi.

Manuele Fanutza, cuoco sardo…e d’Italia

A proposito di cucina isolana, il sulcitano Manuele Fanutza è indubbiamente uno degli chef più talentuosi del panorama culinario sardo: il suo ristorante Letizia, a Nuxis, è “preso d’assalto” da avventori di tutto il mondo. Lo chef Fanutza ha di recente partecipato al programma Cuochi d’Italia, dove ha mostrato le sue capacità a tutta Italia: come dichiarato in un’intervista di recente, la Sardegna influisce moltissimo sul concepimento delle ricette. D’altro canto, lo chef è fermamente convinto che la Sardegna abbia i numeri per sfondare ovunque nel mondo: come dargli torto?

Fanutza ha portato alto il nome della Sardegna anche durante Expo 2015, quando il suo dolce al mirto ha ottenuto il premio di miglior dolce regionale, premiato da Oscar Farinetti e il suo staff.

Lo chef Manuele Fanutza è in buona, anzi ottima compagnia: la Sardegna infatti è popolata di cuochi di altissimo livello, in grado di unire la cucina tradizionale sarda, con i suoi incredibili sapori, con l’innovazione.

Di recente, ben 4 sardi sono finiti tra i best 100 degli Chef Awards, manifestazione dedicata al meglio della ristorazione sarda: sono Sofia Congiu, Giuseppe Vaccaro, Fratello Fine e Gabriele Puddu.

 

Lo street food: una approccio smart alla qualità (anche in Sardegna)

Piccola parentesi, l’evento Percorsi di Gusto ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, il grande successo dello street food, passato dall’essere considerato pericolosamente al confine con il junk food a diventare uno dei tanti modi di declinare l’alta cucina.

Intanto, diamo una definizione: con street food s’intende il cibo venduto, preparato e somministrato per strada da bancarelle e take away ambulanti, da degustare sul posto, ossia… per strada.

Lo street food promuove di certo un approccio informale al cibo, ma informale non significa di bassa qualità, né privo di radici: al contrario, lo street food, soprattutto quello etnico o fusion, ha profonde connessioni con cultura e identità, come d’altro canto tutti gli aspetti legati alla cucina. 
Insomma, lo street food offre un modo 
smart di vivere il cibo, ma siamo lontani dal fast food di concezione americana: al contrario, si cerca la qualità in un prodotto semplice e veloce da mangiare. L’evento Percorsi di Gusto ha rappresentato l’ennesima conferma che lo street food gode di ottima salute, così come la cucina sarda, così ricca e piena di sfaccettature da essere adatta sia a un approccio tradizionale che a un approccio diverso nella forma, ma non nel gusto.

Scoprire la cucina sarda: i prossimi eventi nell’isola

Che si tratti di street food o piatti tradizionali, la Sardegna ha una ricchezza culinaria che non smette mai di stupire. Le occasioni per scoprire la varietà della cucina sarda non mancano: come non citare, ad esempio, Autunno in Barbagia, manifestazione amatissima giunta alla XXIII° edizione, che racconta l’isola anche attraverso i suoi sapori, un gustosissimo viaggio antropologico nella tradizione

L’edizione di quest’anno di Autunno in Barbagia toccherà ben 32 paesi e si concluderà il prossimo 12 dicembre. I prossimi appuntamenti faranno la felicità di chi ama assaporare l’eccellenza della cucina sarda, in tutte le sue forme. Tonara si potrà assaggiare l’eccellenza del posto, l’inimitabile torrone (con noci, mandorle e miele), famoso in tutta la Sardegna (e non solo). 

Sarà poi la volta di Gavoi, dove si potrà mangiare il pecorino Fiore Sardo DOP e il pane e fresa, sempre che non si voglia fare una capatina al ristorante Santa Rughe, in cui lo Chef Luigi Crisponi prepara, dandogli un tocco personale, i piatti tradizionali barbaricini e di Gavoi: maharrones curzos (gnocchi fatti a mano), su erbazzu (una minestra di erba selvatica) e le carni (maialetto, cinghiale, pecora, agnello, cinghiale). 
E poi 
Orgosolo, con i suoi maccarrones lados con ragù di pecora, il maialetto (immancabile) e le costine di agnellone al timo. 

Fregola Sarda (Foto Flickr Creative Commons)

Se Autunno in Barbagia andrà avanti fino a dicembre, a Neoneli, paese famoso per il canto a tenore (considerato un patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco), dal 4 al 7 ottobre prossimi si terrà Sa Fregulada. L’evento prevede una sfida tra 9 chef, i quali dovranno preparare ricette originali a base di fregola, una sfida delicata in quanto i cuochi dovranno saper unire il proprio guizzo creativo al rispetto che si deve a un ingrediente tradizionale (e amatissimo) come la fregola. 
Alla sfida, ovviamente, seguirà la degustazione, ma non finisce qui: il sabato, la musica rock e i vini di qualità si incontreranno nella guida all’ascolto dei dischi più importanti della storia del rock curata da Maurizio Pratelli.

Domenica 7 ottobre, la prima parte della giornata sarà dedicata alla  dimostrazione della distillazione della grappa, poi via al laboratorio di preparazione della fregola fainas de coghina. E alle 13, tutti a tavola con il pranzo tipico di Neoneli: fregula istuvata e pecora a cassola

Concludiamo questa breve rassegna dei prossimi eventi enogastronomici sardi con la manifestazione Vieni in Castello, che si terrà il prossimo 29 settembre a Sanluri, tra storia, cultura, buon cibo e vini eccellenti. Tra un piatto di pasta del Pastificio Tanda e Spada, un tagliere di salumi, una panada Sabore Antigu, si potranno degustare tanti vini di diverse cantine isolane (Viticoltori Romangia, Fratelli Puddu, Vini Contini) e ammirare la bellezza del Castello di Sanluri. 

Chi ama il buon cibo, oppure chi vuole scoprire (o riscoprire) la deliziosa cucina sarda, ha a disposizione tutto l’autunno (e l’inverno, e la primavera…) per assaggiare piatti della tradizione o street food made in Sardina, con la consapevolezza che l’isola al centro del Mediterraneo ha poco da invidiare alle altre regioni italiane o, per dirla con lo chef Fanutza, ha tutte le carte in regola per far parlare della propria cucina ovunque nel mondo. 

 

Exit mobile version