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Profondo rossoblù: le verità nascoste del Cagliari di Maran

Cagliari - Sampdoria dopo la parata di Cragno

di Andrea Congiu

La partita di ieri contro la Sampdoria, al contrario di quella disputata nell’afa di Parma, ha fatto venire brividi di freddo; un’altra sconfitta avrebbe smorzato anche quel piccolo entusiasmo che rimane in questo avvio di stagione. In realtà, sei punti nelle prime sei gare, sono un magro bottino che indica il solito orizzonte della salvezza da conquistare con le consuete sofferenze.

Nello scorso campionato, dopo sei giornate, la squadra aveva gli stessi punti ed i malumori erano già palpabili dopo la doppia sconfitta interna con il Genoa ed il Sassuolo. Ci sono delle verità nascoste dietro la formazione isolana che possono spiegare la pochezza dei risultati.

Le conclusioni a rete non rispecchiano il notevole possesso palla della squadra perché oltre a Pavoletti, l’unico attaccante in grado di impensierire il portiere avversario è Farias che ha segnato l’ultima rete, con la schiena, più di nove mesi fa. Dopo la stagione in serie B, il problema dell’attacco era stato risolto con Borriello, ma già dallo scorso anno la sterilità dei rossoblù si era evidenziata con le sole 33 reti messe a segno nelle 38 partite del torneo. Quest’anno, con una spesa di 10 milioni di euro è stato preferito Cerri ad Han, ma il corazziere di Parma non ha sinora dato alcun contributo alla causa, anche perché è stato messo in campo poco e quasi mai.

L’altra verità nascosta sta nella fascia sinistra dello schieramento dove, dal 2012, manca un sostituto di Alessandro Agostini. Da allora si sono susseguiti tentativi mai andati a buon fine. Ancora adesso ci si accontenta di adattare Padoin in un ruolo che non è completamente suo, seppur lo ricopra piuttosto bene. 

La terza verità nascosta sta nel ruolo sottratto a Faragò, uno che ha gamba, piede, tiro e cross. Sicuri che non potrebbe far meglio di un grigio Ionita? Sabato prossimo a Milano contro l’Inter, il Cagliari non potrà arrendersi al pronostico sfavorevole e un po’ più di scaltrezza e di cinismo non guasterebbe. Maran ha l’esperienza necessaria per pescare il jolly ed invertire l’inerzia che sta inclinando la classifica verso il basso. Rolando, facci stupire!

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