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(VIDEO) Gospa Unconditioned Love. Il nuovo brano dance di Stefano Sciola: per i bambini malati di leucemia, dedicato alla Madonna

video stefano

Immaginate di essere nel divano di casa vostra, un pomeriggio di giugno, con un aereo da prendere il giorno dopo. È uno di quei viaggi che non vi convincono più di tanto, uno di quei viaggi che si organizzano più per non passare per l’asociale di turno che per vera voglia di partire. Sbuffate, perché avreste cose più importanti a cui pensare, sbuffate perché gli impegni di lavoro in quel momento vi sembrano avere la priorità. Immaginate di andare in un posto che fino a quel momento conoscevate solo per sentito dire, uno di quei posti che alimentano in voi soltanto un enorme senso di scetticismo.

L’ha vissuto così, il giorno prima della partenza, Stefano Sciola, noto dj attivo da oltre un ventennio nelle discoteche del panorama cagliaritano. Era nel divano di casa sua, quasi intenzionato a non salir su quell’aereo: gli impegni erano tanti, le priorità fino a quel momento ben altre. Poi, la scelta di partire, vivere il viaggio e, come succede nelle storie più affascinanti, tornare una persona completamente nuova.

Dentro il passaporto c’è una carta d’imbarco, da dove spunta fuori la destinazione: Medjugorje. Si, una destinazione un po’ insolita per un ragazzo di 34 anni. Una destinazione un po’ insolita per chi passa i suoi week end facendo vibrare le casse delle discoteche e facendo ballare migliaia di cagliaritani. Eppure Stefano, per fortuna sua e di noi tutti, su quell’aereo ci sale davvero. Arriva a destinazione, e la sua vita cambierà per sempre. Si ritroverà solo, davanti alla Croce Blu, in una fresca sera di giugno, e sentirà la sua anima cambiare. Scoprirà l’amore incondizionato nei confronti della Madonna, che da quel momento entrerà a far parte della sua vita come regina indiscussa, come protagonista assoluta, accompagnandolo sempre, senza lasciarlo mai, come farebbe una madre. E Stefano proprio su questo si focalizza. Sull’amore incondizionato che lo lega alla Madonna. Questa Madonna che è come una mamma, una mamma che per i suoi figli farebbe qualsiasi cosa. Una mamma che vorrebbe il miglior futuro per i suoi giovani figli.

Stefano oggi ha 40 anni, e di giovani, sotto le sue consolle, ne sono passati a migliaia. Sente di dover fare qualcosa per loro anche lui, e dopo il meraviglioso regalo che la Madonna gli ha fatto, regalandole il dono della Fede, le fa una promessa: “Farò qualcosa per loro”. A novembre del 2016, l’idea diventa finalmente realtà. Decide di comporre personalmente un pezzo dance, interamente dedicato a lei, la Madre di tutti: la Madonna. L’etichetta che ha editato il brano è la QUITE NOIZE records, di proprietà di Cesare Monni e in cui lo stesso Sciola svolge alcuni incarichi importanti. Etichetta nata per dare luce e spazio all’operato dei giovani dj producer sardi, sempre troppo in ombra rispetto alla visibilità dei loro colleghi abitanti della penisola. La voce del brano è affidata ad Adele Grandulli, mentre il sax è del musicista Joe Murgia. Proprio al dj Cesare Monni è affidato il remix ufficiale del brano, adatto alle piste più commerciali che uscirà tra circa 20 giorni.

L’11 luglio 2017, però, qualcosa si blocca. La vita di Stefano si blocca. Black out totale, reset. Stefano sta tornando a casa dalla base aerea di Decimomannu e un’emorragia cerebrale fa corto circuito nel suo cervello, spegnendolo. La macchina sbanda, non ha più chi la governi. Una botta al guardrail prima di terminare la sua corsa accostata sul ciglio della strada. Poi il buio. Solo il rumore di una sirena di un’ambulanza che, per sua fortuna, ha un medico a bordo. E’ l’asso nella manica di Stefano, quello che lo salverà da quella che poteva essere una tragedia senza ritorno. La corsa in ospedale, Stefano si risveglierà direttamente al Brotzu. Il referto parla chiaro: angioma cavernoso. Un flusso di sangue ha bloccato la parte destra del suo cervello. Il lavoro, per il momento, può attendere, prima bisogna guarire. La Madonna lo ha salvato un’altra volta, gli ha regalato l’ennesimo miracolo.

Ma eccoci all’11 luglio 2018, esattamente un anno dopo la sfiorata tragedia. Stefano è tornato a sorridere, è tornato al suo lavoro principale (militare dell’aereonautica) ed è tornato sul suo pezzo. Quel pezzo che tanto aveva promesso alla sua Madonna e che finalmente è diventato realtà. Un pezzo forte, con un testo altrettanto forte, in cui spiega l’infinito amore incondizionato per la Madre Celeste. È infatti il titolo parla chiaro: Gospa Unconditioned Love. Gospa viene tradotto in Italia con “Signora”, nome con cui i bambini di Medjugorjie chiamano appunto la Madonna. Il resto del titolo, si capisce. Amore incondizionato. Quello che Stefano sente per la Gospa, quello che la Gospa ha per ognuno dei suoi figli.

Ma la cosa più bella di questo brano è però senza dubbio lo scopo: benefico. Interamente benefico. Stefano ha deciso di devolvere tutto il ricavato inerente i suoi diritti d’autore ai bambini malati di leucemia, e ai genitori volontari che assistono i bimbi al microcitemico di Cagliari. Ora e per sempre. Tutti quelli che saranno i proventi, dall’uscita del brano in poi, andranno ai bimbi e ai propri genitori. Con un accordo firmato, la SIAE si impegna a girare tramite bonifico il ricavato dei diritti di Stefano all’associazione nazionale AITF BIMBI Torino, rappresentata dalla presidente Laura Cancedda, i quali si impegneranno a loro volta a girare il 50% dei ricavi all’ASGOP Cagliari, associazione dei genitori volontari che assistono i bambini nella loro personalissima battaglia, rappresentata da Francesca Ziccheddu.

Insieme alla canzone, è stato girato un bellissimo videoclip grazie al prezioso contributo di alcuni imprenditori cagliaritani, i quali hanno sposato pienamente l’intento benefico dell’iniziativa pensata da Stefano.

In un mondo sempre più superficiale, in un mondo sempre più attaccato alle cose materiali piuttosto che ai veri valori della vita, Stefano ha dimostrato di trovare l’idea giusta per arrivare allo scopo giusto, quello della beneficenza. E se alla sua Madonna aveva fatto una promessa, quella promessa è diventata sogno, e questo sogno, per nostra fortuna, come nelle favole più belle, è diventato realtà. Una storia bellissima, con un finale ancora più bello della storia stessa. Perché anche i bambini malati di sogni ne hanno tanti, forse più di tutti. E di promesse da mantenere, forse ancor di più.

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