Cagliari, Poetto, ore 19, quarta fermata, da sempre la più gettonata tra i più giovani. Sta per terminare la lunga giornata balneare di tanti gruppetti di adolescenti, che, una volta rivestiti, si rimettono gli zaini in spalla, scuotono gli asciugamani e si dirigono verso i bus cittadini o i propri scooter. I gruppetti sono diverse decine, ma quasi ognuno di loro, andandosene via dall’arenile, compie lo stesso gesto: i rifiuti di una giornata, bottiglie di vetro e di plastica, lattine, buste di patatine, fazzoletti usati e brick di succhi di frutta, vengono lasciati lì, sulla spiaggia alla mercè dei gabbiani e degli occhi spaesati dei pochi turisti presenti.
Un vero e proprio tappeto di sporcizia e degrado, quello che si è presentato agli occhi dei bagnanti nel tardo pomeriggio di ieri alla quarta fermata del Poetto. Certo la colpa non può essere dell’amministrazione: i cestini per la differenziata sono disseminati ovunque nell’arenile, basterebbe deviare il proprio cammino di qualche metro e, prima di andarsene, riporre ogni genere di rifiuto nell’apposito contenitore. Invece la maggior parte dei frequentatori di questo tratto di spiaggia prende le proprie cose, se ne va, e lascia i propri rifiuti sulla sabbia.
Il problema vero è l’insensata maleducazione di certe persone, in questo caso molto giovani, che andrebbe quantomeno contrastata con personale apposito, magari in borghese, che sanzioni gli incivili e faccia capire con le buone o con le cattive, che la spiaggia è di tutti e in quanto tale deve essere lasciata pulita.