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Condannato per reati ambientali, la Giunta lo nomina direttore del Corpo Forestale: bufera su Antonio Casula

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La Giunta regionale ha nominato l’ex direttore di Agenzia Forestas Antonio Casula, nuovo direttore generale del Corpo Forestale. Una nomina che ha già scatenato diverse reazioni negative nel mondo della politica regionale.

«Apprendo con dispiacere e rabbia dell’ennesimo schiaffo rifilato al Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna. Chi indossa una divisa e con essa è chiamato a perseguire i reati deve essere un esempio di condotta rispettosa delle leggi – scrive in un post il deputato del Movimento Cinque Stelle Alberto Manca e dipendente del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale -. Questo aspetto dovrebbe essere centrale nella determinazione dei criteri di individuazione dei soggetti chiamati a ricoprire ruoli di comando. Ancora una volta, l’attuale Giunta regionale ha dimostrato di non avere alcun ritegno: è stato mandato un pessimo messaggio ai cittadini onesti. Ai dipendenti del Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale va tutta la mia solidarietà».

Alberto Manca si riferisce alla condanna inflitta allo stesso Casula per reati ambientali relativi ai 36ettari di lecceta rasi al suolo tra il 2011 e il 2013 nella foresta del Marganai, come si legge in un articolo di Sardinia Post del 5 febbraio 2018. Casula era stato condannato a un’ammenda di 16mila euro, così come il responsabile del Marganai Marcello Airi, alla sua collega Marisa Cadoni e al presidente di Cooperativa Agricola Giuseppe Vargiu, che aveva materialmente eseguito i disboscamenti. Il progetto dei tagli risultava privo delle autorizzazioni paesaggistiche.

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