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Cagliari, Maran: “Non sono un difensivista. Sogno un Cagliari propositivo costruito intorno a Barella”

Maran e Marcello Carli

Una squadra «artefice della propria partita». È questo il principio cardine ribadito più volte nella conferenza stampa di presentazione dal nuovo tecnico del Cagliari Rolando Maran che si è tenuta alla Sardegna Arena. L’ex tecnico di Chievo e Catania, visibilmente emozionato ed entusiasta, si è presentato questo pomeriggio davanti ai giornalisti accompagnato dal direttore sportivo Marcello Carli.

«Sono felice di essere qui, ringrazio la società, il presidente e Carli – ha detto Maran -. Era da tanto che non mi emozionavo perché sento una grande responsabilità, sapendo cosa significhi allenare questa squadra. Lo si capisce dall’aria che si respira appena si arriva qui. Ho trovato tantissime conferme, c’è grande entusiasmo, un bellissimo progetto e sono rimasto molto colpito dalle strutture. Il lavoro è lungo, c’è da fare tanto, ma non mi spaventa. Ho grande voglia di mettermi a disposizione di questa città e di questa società. Ho grande determinazione per conquistarmi la stima di un popolo intero».

Maran non ha dubbi sul motivo che lo ha spinto a scegliere il Cagliari: «La progettualità, la voglia di crescere e di migliorarsi sempre è quello che mi ha convinto a venire qui. Voglio mettermi al servizio di questo progetto. So anche che qui posso lavorare come piace a me, a 360 gradi, agendo con Carli in tutti i fronti. Voglio che il Cagliari si riconosca nel mio principio di essere artefici del proprio destino».

Sia Maran che Carli hanno parlato molto velatamente di mercato. Un concetto è chiaro: il Cagliari deve ripartire da Pavoletti, Joao Pedro e – offerte irripetibili permettendo – Barella. «Sogno una squadra intorno a Barella, perché è forte e ha prospettiva – ha detto Maran -. Trovo molto stimolante l’idea di costruire il gioco migliore per esaltare Pavoletti. Castro? È bravo, ma non è un mio giocatore, preferisco parlare di quelli che sono già miei». «Speriamo di mantenere la base di giocatori – ha spiegato invece il ds -. Partiamo da un’annata difficile, bisogna avere umiltà. Gli obiettivi si raggiungono, non si dichiarano. Dobbiamo stare in Serie A, ma ciò non vuol dire che non si debba sognare. Questo si fa con il lavoro. Sul mercato ci siamo già confrontati, abbiamo già delle idee: mantenere l’ossatura e aggiungere 3-4 giocatori validi».

Rolando Maran e Marcello Carli

Carli ha spiegato i motivi che hanno portato il Cagliari a scegliere Maran, togliendosi anche qualche sassolino nei confronti di alcuni giornalisti che lo avrebbero voluto più propenso a optare per De Zerbi rispetto a Maran: «Intanto ringrazio Diego Lopez. È stata una scelta non facile perché la squadra si è salvata e ha finito bene. Quando abbiamo deciso di cambiare abbiamo fatto delle valutazioni. C’è una cosa che però mi ha fatto davvero incazzare. Si può anche sbagliare, ma pensare che io vengo a Cagliari e che voglia portare De Zerbi mentre  il presidente avrebbe preferito Maran. Sinceramente Non sarei qui a presentarlo. Abbiamo deciso insieme con il presidente».

Una parola anche su come giocherà il Cagliari, quasi sicuramente con il 4-3-1-2 e offrendo un calcio propositivo. «Maran è il nuovo – ha detto Carli – ha esperienza, è bravo. Il fatto che giochi con il 4-3-1-2 sicuramente aiuta. Rolando sa che abbiamo parlato con altri due allenatori. Abbiamo scelto lui perché ha tutte le caratteristiche per fare il calcio propositivo che vogliamo fare. Io sono strafelice e convinto di aver fatto una grande scelta».

 

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