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Cagliaritani nel mondo. Maurizio Congiu, da Cagliari a Parigi per amore della musica

Maurizio Congiu.

Sette anni fa, Maurizio Congiu, 36enne cagliaritano, ha deciso di portare il suo talento di musicista professionista freelance in Francia, precisamente a Parigi, dove vive stabilmente. È contrabbassista, in gergo musicale è “turnista” (suona in vari progetti di generi musicali diversi).

1) Quando e perché hai deciso di partire?

Ho fatto questo passo importante ormai sette anni fa, nel 2011, dopo aver terminato gli studi a Cagliari, la mia città natale. Sentivo il bisogno di approfondire le mie conoscenze nel campo della musica. Per questo motivo mi sono messo alla ricerca di un istituto che mi permettesse di evolvere musicalmente e lì l’ho trovato.

2) Come mai hai scelto proprio Parigi?

Parigi è la patria della musica in Europa, soprattutto per quanto riguarda il jazz e la world music. Sono due generi che mi hanno sempre affascinato e qui a Parigi ci sono musicisti formidabili e spesso possono nascere –  come succede –  tante collaborazioni.

3) È stato facile ambientarsi?

Non subito. Il primo periodo è stato un po’ duro per via della lingua francese, fino ad allora a me sconosciuta, ma poi sono riuscito a impararla abbastanza rapidamente. Le differenze culturali ci sono, sia in positivo che in negativo. La Francia mi ha dato la possibilità di poter vivere con la musica ma mi manca tanto il sole della Sardegna!

4) Come si vive a Parigi dopo gli attentati terroristici?

Sinceramente non noto nessuna differenza. Certo, ora ci sono più controlli, ma la popolazione continua a fare la propria vita. I locali e le terrazze sono sempre stati pieni di persone sin dal giorno dopo gli attentati. Trovo che la popolazione francese abbia reagito benissimo.

5) Che progetti hai per il futuro?

Per ora sto pensando a sviluppare un mio progetto personale con delle mie composizioni e registrare un album. Inoltre, vorrei conoscere il maggior numero possibile di musicisti per avere sempre più collaborazioni. Questo posso farlo solo qui a Parigi.

6) Hai mai pensato di tornare in Sardegna in futuro?

Sì, ma solo in vacanza, per andare al mare. Penso che i problemi che abbiamo in Italia non si risolveranno presto. I musicisti non sono considerati dei lavoratori, la cultura è sempre meno valorizzata. Sino a quando non cambierà questa mentalità non potrò tornare in Sardegna o in Italia. Sembra un discorso pessimista ma è soprattutto realista.

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