Site icon cagliari.vistanet.it

Cagliari di cuore e di testa: tra gli artefici della salvezza c’è sicuramente il ds Marcello Carli

Un colpo di testa, l’ennesimo della stagione. A Pavoletti segue Ceppitelli e il Cagliari è salvo, infilando un secondo 1-0 utile al raggiungimento dell’obiettivo stagionale. Chiaramente la sconfitta del Crotone aveva già consegnato la matematica certezza, ma chiudere con una vittoria in casa ha il sapore della festa che poco dopo il fischio finale si è allargata dallo stadio a tutta la città, seppur sotto la pioggia. In questo tripudio di emozioni c’è un signore che sorride dentro ma non lascia trapelare nulla all’esterno: è il direttore sportivo Marcello Carli, vero artefice di questa salvezza.

Il Cagliari chiude sedicesimo con 39 punti a parimerito del Bologna (11 vinte, 6 pareggiate e 21 perse) ed un distacco di quattro punti dalla terz’ultima. La squadra ha vissuto una stagione dal sapore celliniano, tra cambi in panchina e la fiducia che sale e scende a seconda degli episodi e degli sfoghi, con uno spogliatoio in perenne tensione e tenuto a fatica da alcuni veterani. Bene ha fatto Diego Lopez ad affidarsi ad una formazione consolidata, che aveva fatto bene contro la Roma pur non raccogliendo nulla: «In quella partita abbiamo capito che ci saremmo potuti salvare » ha ammesso ieri l’uruguayano, col pubblico che si è stretto sempre più vicino alla squadra in un abbraccio caldo confortevole. La vittoria con la Fiorentina ha fatto il resto perché ha ribaltato l’inerzia del campionato, ha girato il coltello dalla parte del manico ed ha concesso di infliggere ad una delle concorrenti la più atroce delle delusioni.

Prima della sfida con la Roma però vi è stata una persona che era andata in conferenza stampa a sbattere il pugno, a far capire come non ci fosse nulla di cui preoccuparsi. Alcuni tifosi lo avevano bollato come portatore dell’ennesima fuffa in casa rossoblù, un nuovo uomo maschera che permettesse al presidente Giulini di nascondersi. Eppure se c’è una lezione imparata col precedente biennio Capozucca è che un buon direttore sportivo può incidere quanto i giocatori in campo. Giovanni Rossi ha dimostrato di non avere né la personalità e né l’esperienza per potersi accollare questo ruolo: così quando la società ha ingaggiato Marcello Carli, ha probabilmente scelto la figura giusta al momento giusto.

Prima della sfida coi giallorossi appena eliminati dalla Champions fu perentorio: «io sono sicuro che ci salveremo, dopo il 20 maggio staremo qui a fare altri discorsi». E ha vinto lui, col suo carattere fumantino e l’assunzione di una responsabilità considerevole per una persona arrivata da appena due settimane. Ha dato alla squadra tutta la carica di cui aveva bisogno, la fiducia all’allenatore ed al suo staff nel momento in cui sembrava certo un nuovo avvicendamento e la speranza ad una tifoseria sconcertata dopo la trasferta di Genova con la Sampdoria. Ha vinto lui, ed ora il Cagliari è ancora in serie A. A lui il compito di costruire un altro castello e raggiungere altri obiettivi a partire dalle prossime intense settimane di calciomercato.

Exit mobile version