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(FOTO) “A ciascuno il suo”: scacco all’associazione dello spaccio di Is Mirrionis. 14 persone in manette

maxi operazione Is mirrionis

A ciascuno il suo. Ecco come funzionava la super organizzazione dello spaccio a Is Mirrionis. 140 persone perquisite, 14 custodie cautelari, 3 famiglie interessate che occupavano tutte e tre abusivamente le abitazioni. Sono questi i numeri della maxi retata avvenuta questa mattina all’alba a Cagliari nel quartiere di Is Mirrionis. Gli arresti sono stati effettuati nelle palazzine di via Timavo 94b, in alcuni appartamenti delle vie adiacenti e di altri quartieri e ad Alghero.

Tra gli arresti per associazione a delinquere e traffico di stupefacenti, 9 sono stati effettuati su richiesta della Direzione antimafia e 5 su richiesta del Tribunale dei minori, perché gli arrestati quando hanno commesso i reati nel 2014 erano ancora minorenni. Su 14 arrestati, 11 erano già stati arrestati nel corso di operazioni precedenti del 2015 ma avevano presto ripreso l’attività di spaccio.

L’operazione denominata “Grande fratello” per l’utilizzo delle telecamere da parte degli investigatori, arriva dopo anni di indagini avviate dalla stazione dei carabinieri di Sant’Avendrace, con il contributo del reparto investigativo. La retata di questa mattina ha visto l’impiego di più di 200 persone, con l’ausilio dell’unità cinofila e dei Cacciatori di Sardegna, in perquisizioni personali e di locali.

Questi i nomi degli arrestati:

Sette persone arrestate in carcere: Cardia Salvatore, nato a Cagliari 1994, ivi disoccupato, pregiudicato; Porrà Christian, nato a Cagliari 1976, ivi disoccupato, pregiudicato; Tedde Antonio, nato a Cagliari 1978, ivi residente, pregiudicato; Carta Melissa, nata a Cagliari 1987, ivi operaia, pregiudicata; Ciullo Federico, nato a Cagliari 1989, residente ad Assemini, di fatto domiciliato a Cagliari, macellaio, pregiudicato; Pistis Simone, nato a Cagliari 1977, ivi residente operaio, pregiudicato; Lattucca Michael, nato a Cagliari 1989, ivi residente disoccupato, pregiudicato, attualmente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari ad Alghero;

Due persone sottoposte agli arresti domiciliari:

Tedde Valentina, nata a Cagliari 1979, ivi residente casalinga, pregiudicata; Cadau Salvatore, nato a Cagliari 1988, residente ad Elmas, disoccupato, pregiudicato;

Due persone sottoposte alla custodia cautelare in carcere su disposizione del Tribunale dei minori di Cagliari:

Piras Vittorio, nato a Cagliari 1997, ivi residente, disoccupato, pregiudicato; Medda Fabrizio, nato a Cagliari 1997, ivi residente, disoccupato, pregiudicato, attualmente ristretto presso la casa circondariale di Uta;

Tre persone sottoposte all’obbligo di permanenza domiciliare su disposizione del Tribunale dei minori di Cagliari:

Masala Mario Roberto, nato a Cagliari 1997, ivi residente, disoccupato, pregiudicato; Pisu Matteo, nato a cagliari 1998, ivi residente, disoccupato, pregiudicato; Pintori Michael, nato a Cagliari 1998, ivi residente, disoccupato, pregiudicato;

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 Operazione dei Carabinieri a Is Mirrionis 11  

Sono state perquisite due palazzine con 5 scale e 40 unità abitative più cantine e soffitte occupate abusivamente, così come erano occupanti abusivi gli stessi arrestati. Nel corso dell’operazione i militari hanno avuto difficoltà ad accedere in alcuni spazi degli edifici e in alcuni casi è stato necessario rimuovere dei portoncini blindati. Inoltre, un appartamento già sotto sequestro era stato forzatamente riaperto e occupato dagli arrestati per confezionare e stoccare la droga.

A far scattare i sospetti che l’attività di spaccio fosse ripresa nella zona sono stati i movimenti sospetti tra le case di via Timavo e l’alto tenore di vita di alcuni degli arrestati, soprattutto dei minori. Questi ultimi, in particolare, si facevano fotografare in centri bellezza, spa di lusso e pubblicavano poi le foto sui profili dei social network. La discrepanza tra lo stato di disoccupazione loro e dei familiari e questo stile di vita ha quindi fatto aumentare i sospetti.

Accanto agli arresti sono state sequestrate 170 dosi di droga, 16 chili fra eroina, cocaina, hashish e marjiuana (per un volume di affari di oltre 2 milioni di euro) e oltre 30mila euro, conservati da incensurati residenti nelle palazzine, anche imparentati con i pregiudicati ma non coinvolti nello spaccio, una Mercedes classe A e uno scooter T max.

Ai vertici della piramide c’era Federico Ciullo, già stato arrestato in passato nel 2015 sempre per spaccio. Il pregiudicato era riuscito a riorganizzare la piazza di spaccio nel quartiere, suddividendola in base al tipo di droga venduta. L’organizzazione, di stampo quasi militare, aveva ruoli definiti per ciascuno, con vedette e addetti ad ogni singola mansione. I minorenni venivano destinati alle attività di spaccio e di confezionamento della droga perché sarebbero stati quelli meno colpiti dagli eventuali provvedimenti.

Una struttura perfettamente organizzata, quindi, un sodalizio radicato e coeso dove tutti collaboravano. Un ruolo particolare lo avevano le donne  che davano supporto e organizzavano le attività dei sottoposti. Secondo gli inquirenti, l’organizzazione aveva il pieno controllo delle tre palazzine, coinvolgendo anche solo per avere il loro silenzio, gli inquilini che nulla avevano a che fare con lo spaccio. In un contesto degradato con abusi e illegalità, quindi, anche chi mal sopportava queste attività illecite, si sentiva costretto quantomeno a tacere.

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