In mezzo a tanta violenza, affetti invisibili, rapporti familiari fantasma, ecco una bellissima storia che arriva dalla Sardegna: un legame di grande amore tra padre e figlio, Gabriele e Andrea Pianu, uniti dall’amore per la corsa, l’uno che diventa gli occhi dell’altro, mentre percorrono, insieme, tantissima strada, quella della vita e quella per arrivare al traguardo.
Una storia, riportata da La Nuova, che va ben oltre gli ostacoli e punta dritto all’obiettivo. I due protagonisti sono Gabriele Pianu, 60 anni non vedente da trenta a seguito di un incidente sul lavoro, e suo figlio Andrea di 33 anni, che da qualche anno condividono la passione per la corsa e l’emozione delle competizioni. I due corrono legati da un cordino che li unisce per i polsi, hanno cominciato ad allenarsi nel tempo libero e ora lo fanno costantemente circa tre volte alla settimana per prepararsi alle gare. Nel 2016 l’esordio assieme: hanno partecipato alla prima mezza maratona del Giudicato di Oristano.
Da allora partecipano a gare di breve e media distanza in Sardegna e nel resto d’Italia, supportati dall’orgoglio di tutta la comunità della Marmilla che li segue e li sostiene nelle loro imprese sportive. Il padre, Gabriele, ha avuto la passione per la corsa sin da ragazzo, che è stata, poi, riscoperta nel 2004. Ha corso con tanti partner e ha fatto esperienze straordinarie, come la maratona di Roma, di Firenze e la più ambita, quella di New York. Partecipazioni e risultati certamente importanti, ma l’emozione di correre insieme al figlio Andrea è un’esperienza unica. «Un emozione indescrivibile», così la racconta Gabriele che si commuove a parlarne. Continuare ad allenarsi e tagliare nuovi traguardi è il loro obiettivo, ma c’è un piccolo grande sogno da realizzare: correre insieme proprio la maratona di New York.