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“Da quassù la Terra è bellissima”: 12 aprile 1961, Yuri Gagarin nello spazio

Un viaggio che sancì un momento fondamentale della storia dell’Uomo, quello ricordato oggi con la Giornata internazionale del volo dell’uomo nello spazio, istituita dall’Unesco per ricordare la storica orbita ellittica percorsa dall’astronauta russo in quell’indimenticabile 12 aprile 1961. Anche il Planetario dell’Unione Sarda partecipa quindi alla “Yuri’s Night”, l’evento internazionale realizzato per la celebrazione dell’anniversario. L’appuntamento è fissato per questa sera alle ore 19, a cura dell’astrofisico Manuel Floris, che ricostruirà lo storico viaggio nella Sala del Planetario. 

«Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini». Con queste parole, passate alla storia, un commosso Gagarin raccontava quell’enorme sfera blu, vista dalla Vostok 1, la prima missione aerospaziale russa con equipaggio umano. Sconvolgenti, per quegli anni, i numeri del volo: l’astronauta russo passò infatti tra le stelle ben 108 minuti, percorrendo un’orbita ellittica alla velocità di circa 27 mila chilometri orari, in uno straordinario viaggio conclusosi con l’atterraggio nei pressi della città di Takhtarova. Un’impresa che si inseriva nel contesto di un’accesa rivalità, che vedeva contrapposti Russia e USA in quella che passò alla storia come “la corsa allo spazio”. Un passo storico, fortissimamente voluto dalla potenza sovietica, che vi arrivava dopo infiniti studi e tentativi, a distanza di soli quattro anni dal coraggioso esperimento che era stato lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale della storia, cui pochi mesi dopo seguì la missione Sputnik 2, con a bordo Laika, la celeberrima cagnolina siberiana.

Il viaggio sancì l’inarrestabile ascesa di Gagarin, dal conferimento dell’Ordine di Lenin, massima onorificenza sovietica, fino al battesimo di un asteroide, al quale diede il proprio nome. Per gli appassionati, imperdibile la pellicola First Orbit – The movie, film che ripercorre lo storico volo.

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