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Continuità territoriale, a che punto siamo? Careddu (Trasporti): “Vogliamo tutelare il diritto dei sardi”

Carlo Careddu

Carlo Careddu

I sardi continuano a scontrarsi quotidianamente con le difficoltà legate ai viaggi da e per la Sardegna: la Continuità c’è, ma non basta, tutti gli altri collegamenti sono costosi e da Roma in giù davvero carenti. Il bando per la Ct1 è ancora al vaglio dell’Ue, sembra che Bruxelles non voglia tener conto di un diritto sancito per legge, Vistanet fa il punto con l’Assessore della Regione Sardegna ai Trasporti Carlo Careddu.

In attesa di sapere da Bruxelles se queste ultime correzioni al bando andranno bene, può spiegare quali erano i problemi per i quali il bando è stato bocciato?

Di fatto non è avvenuta una bocciatura formale. La Commissione Europea ha trasmesso una lettera a ottobre scorso dove rimarcava i contenuti del regolamento CE 1008/2008 e ravvisava il mancato allineamento del bando del ministero delle Infrastrutture per la continuità territoriale a favore della Sardegna con i requisiti richiesti da Bruxelles. È stata la Regione, a quel punto, ad aprire un necessario e complesso confronto con le direzioni generali interessate dell’istituzione comunitaria con l’obiettivo primario di tutelare il diritto alla mobilità dei cittadini sardi.

Oltre all’aumento dei posti disponibili, quali sono le differenze più significative previste nel nuovo bando, rispetto alle condizioni attuali?

Per ovvie ragioni non possiamo anticipare contenuti che saranno oggetto di una procedura a evidenza pubblica. Possiamo solo dire che abbiamo lavorato per migliorare le attuali condizioni del servizio a favore dei sardi e della Sardegna.

Ci saranno altre tratte oltre Roma e Milano?

Stiamo parlando della CT1, ovvero dei collegamenti sottoposti a oneri di servizio con gli hub principali della penisola, appunto Fiumicino e Linate.

Al di là della continuità territoriale, c’è una differenza enorme di copertura dei collegamenti tra il nostro capoluogo con il nord e quelli con il sud: da Roma in su, quasi un volo diretto da Cagliari in ogni regione. Da Roma in giù ci sono solo i voli per Bari Napoli e Catania e nemmeno tutti i giorni,non esiste un diretto Cagliari Palermo. Gli utenti che si lamentano di questa carenza sono molti, gli studi che avete commissionato al CIREM riguardavano anche l’osservazione dello storico relativo alle tratte del sud Italia? Avete dati su una esiguità tale di viaggiatori verso il sud Italia da giustificare una così carente copertura?

Gli studi del Cirem sono funzionali al bando per la continuità territoriale. Gli aeroporti sardi, in accordo con le compagnie aeree, offrono un ventaglio di offerte naturalmente soggetto alle regole del libero mercato e ai flussi di domanda, così come capita in tutto il mondo. Compito della Regione è tutelare il diritto alla mobilità, funzionale all’espletamento di tanti altri diritti fondamentali come quello alla salute, al lavoro e allo studio, nel rispetto delle norme di settore nazionali ed europee, contemperando tali azioni con i principi di concorrenza e del mercato e di incoraggiare una sempre più forte sinergia tra gli scali isolani.

Il trasporto via mare è costoso e lacunoso, da Cagliari solo Civitavecchia, Napoli e Palermo, le ultime due una sola volta a settimana. Questo tipo di trasporto è destinato a rimanere con le stesse tratte e la stessa frequenza?

La continuità territoriale marittima con la penisola è soggetta a un contratto di servizio gestito e finanziato dal governo centrale. La Regione da anni porta avanti una battaglia per far valere il proprio ruolo su questo tavolo in maniera molto più incisiva. Sarà necessario modificare le norme nazionali e per il raggiungimento di questo scopo ci attendiamo anche l’apporto fondamentale dei parlamentari sardi.

Sembra di capire che la Sardegna andrà avanti col bando, anche se l’UE avrà ancora da eccepire, quindi pubblicherete comunque il Bando. Quali rischi potrebbe comportare per la Regione?

L’obiettivo è quello di consentire pari diritti e pari dignità tra un sardo e qualunque altro cittadino europeo, anche nell’ambito della mobilità. Ci auguriamo che su questo principio nessuno abbia nulla da eccepire.

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