A seguito dell’introduzione della nuova normativa che obbligava i clienti a utilizzare le buste in vendita nei locali commerciali per l’acquisto di frutta e verdura ci fu, a inizio dell’anno, un acceso dibattito. Ora il Consiglio di Stato ha stabilito che il consumatore può “utilizzare sacchetti in plastica autonomamente reperiti” per comprare frutta e verdura nei supermercati, anziché acquistare quello commercializzato nel punto vendita, purché “idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alla caratteristiche di legge“.
Come riporta Il Fatto, secondo i giudici, è necessario contemperare le esigenze del consumatore con quelle di tutela della sicurezza ed igiene degli alimenti. E alla luce di questo, “laddove il consumatore non intenda acquistare il sacchetto ultraleggero commercializzato dall’esercizio commerciale per l’acquisto di frutta e verdura sfusa”, è corretto che “possa utilizzare sacchetti in plastica autonomamente reperiti solo se comunque idonei a preservare l’integrità della merce e rispondenti alla caratteristiche di legge”. In questo caso, spiega il parere del Consiglio di Stato richiamando le considerazioni già svolte, “non sembra possibile per l’esercizio commerciale vietare tale facoltà“.