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Assemini: i partiti preparano programmi e liste per le amministrative di giugno, ma il nodo alleanze spacca il PD

Assemini: i partiti preparano programmi e liste per le amministrative di giugno, ma il nodo alleanze spacca il PD.

Sembra esserci proprio la scelta delle alleanze all’origine della spaccatura del PD: tre dei cinque circoli sfiduciano il segretario Antonio Caddeo perché avrebbe prospettato un’alleanza col centro destra, lui nega ogni addebito e incassa l’appoggio del segretario provinciale Francesco Lilliu che però auspica una ricomposizione dello strappo, in gioco l’uso del simbolo.

Manca poco più di un mese alla scadenza per la presentazione delle liste e Sabrina Licheri, la candidata Sindaca del M5S sembra essere l’unica certezza. Annunciata a sorpresa e con largo anticipo è l’unico nome che gira, a parte forse quello di Tonio Scano di Proposta Civica, ma senza ufficialità. Ed è proprio Scano con la sua Proposta Civica, già presente alle comunali 2013 a rappresentare il pomo della discordia tra le due fazioni del PD cittadino. Le tensioni iniziano alla fine dell’anno scorso quando il segretario del PD asseminese Antonio Caddeo annuncia la sua intenzione di proporre un’alleanza con Tonio Scano, per correre con un unico schieramento e quindi un unico candidato sindaco alle amministrative del 2018. Tre dei cinque circoli intorno ai quali gravitano gli iscritti e i sostenitori del PD, Rosa Parks, Velio Spano e Fratelli Rosselli, non condividono la scelta perché, sebbene Proposta Civica di Scano sia dichiaratamente una formazione di centro, è opinione diffusa nella cittadina che in realtà Scano strizzi l’occhio alla destra. Per i tre circoli in disaccordo con il segretario Caddeo, è alto il rischio che l’apparentamento finisca per generare un unico grande listone PD, proposta Civica e centro destra tutto contro il M5S. I dissidenti ritengono che un’alleanza con la destra sia inaccettabile, che vada contro ogni principio di coerenza e visto che invece Caddeo intende proseguire su questa linea ne chiedono la sfiducia al segretario provinciale. 21 su 31 membri del direttivo si dimettono. Il segretario provinciale Francesco Lilliu però non procede a sfiduciare Caddeo sostenuto dagli altri due circoli Lecis e Aldo Moro.

Secondo il segretario provinciale la coerenza con i principi del PD non può essere compromessa dall’alleanza con Proposta Civica che di fatto è una lista di centro. In realtà un segretario cittadino sostenuto da due  circoli e solo un terzo del direttivo rende il partito zoppo. «Questa situazione pone anche questioni di rispetto dei principi di democrazia, in pratica a decidere è la minoranza» afferma Annamaria Cadeddu consigliera comunale PD, «per questo abbiamo scritto alla Commissione Regionale di Garanzia per chiedere un suo intervento». La Commissione ha risposto a stretto giro, imputando in capo al segretario provinciale la competenza al commissariamento del circolo territoriale. Lilliu chiamato in causa risponde «Il provvedimento deve essere preso dall’assemblea degli iscritti a maggioranza assoluta, ma questa assemblea non è mai stata convocata». Il segretario provinciale tiene inoltre a precisare: «La settimana scorsa abbiamo aperto un tavolo e abbiamo invitato i rappresentanti dei circoli in disaccordo per cercare di ricomporre lo strappo, ma loro non si sono presentati». Francesco Consalvo del circolo Rosa Parks spiega«Non ci siamo presentati perché stiamo ancora aspettando una risposta dal segretario provinciale in merito alla richiesta di commissariamento, al momento non ci sono le condizioni per il dialogo». Se le divisioni interne non si risolvono i tre circoli dissidenti  dovranno proseguire senza poter usare il simbolo del PD e non potranno rimanere iscritti al partito se si candideranno con altri simboli, l’appello del segretario provinciale Lilliu è chiaro: «Auspico una riconciliazione al più presto, il PD deve stare unito, rinnovo l’invito ai rappresentanti dei circoli: noi siamo qui fino al giorno in cui si presentano le liste. Stare divisi non giova al partito». La posizione dei dissidenti però sembra ferma: « Noi pensiamo che un’alleanza con Tonio Scano avrà come conseguenza la costituzione di un’unica grande lista», dichiara Simone Rivano del circolo Velio Spano, «che equivale a costruire un’unica grande sconfitta. Non vogliamo tradire gli ideali degli elettori di sinistra con il tutti contro uno, preferiamo puntare sul rinnovamento e sulla coerenza».

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